Aspettando Resident Evil 3

by Zethras Gorgoth
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Il Veterano: Mikhail Victor

La modifica estetica fatta nei confronti di Mikhail, Capitano di plotone dell’U.B.C.S, è forse quella più azzeccata e realistica, secondo il parere di chi scrive. Se nel gioco originale sembrava non dimostrare più di quarant’anni, cinquanta volendo essere generosi, in questo remake ci viene presentato come un soldato dall’aspetto ruvido, con una folta barba incolta e dallo sguardo duro, di chi ha visto decine e decine di orrori nel corso della propria esperienza militare, dalla capigliatura e dalla barba brizzolate, segno dell’età avanzata. Anche ad un primo sguardo questa versione di Mikhail comunica l’esperienza di una vita vissuta e l’affidabilità di chi sa prendere le redini, dimostrandosi un leader carismatico e capace.
Conosciamo tutti la sua storia: incontrato sul tram che sarebbe stato poi usato per accedere alla seconda metà del gioco, Mikhail appare come un uomo ferito, relegato ai propri deliri sugli attacchi dei mostri che infestano Raccon City, senza poter essere di alcuna reale utilità al gruppo. Anche questo dettaglio viene modificato nel remake, mostrandoci un Mikhail si ferito, ma dallo sguardo lucido e nel pieno delle proprie facoltà mentali, e soprattutto all’oscuro dei veri propositi dell’operazione dietro al suo dispiegamento a Raccoon City.

Anche stavolta, proprio come nel gioco originale, incontriamo in Mikhail ferito e stanco, sebbene anche qui sembrino esserci alcune differenze sostanziali. Se la posizione della ferita è infatti la stessa, la ferita stessa che pone il soldato russo in una condizione di “mezzo servizio” sembra completamente diversa. Nel gioco originale, forse anche per limitazioni dell’engine grafico, essa appariva come una perforazione, o magari un morso, probabilmente subito nel tentativo di proteggere un civile o un membro della sua unità. Osservando con attenzione questo screenshot si può invece notare come Mikhail sia stato praticamente sventrato da un colpo tagliente, il che apre la strada a molte possibili speculazioni. Sappiamo infatti che Nemesis non avrebbe alcun motivo di aggredire qualcuno che non sia Jill, a meno che questo non gli sbarri la strada, e sappiamo anche, basandoci sui recenti trailer e preview, che nemici come gli Hunter Gamma e i Drain Demons sono relegati, presumibilmente, alla location delle fogne. Non sono molti i nemici di Resident Evil 3 in grado di procurare quel genere di ferite, perciò il campo si restringe molto. Che Mikhail si sia scontrato con un Hunter Beta, ricavandone quella ferita atroce? Tutto sembrerebbe lasciar pensare questo, anche se probabilmente non ci verrà spiegato nel dettaglio come Mikhail è arrivato a ferirsi, esattamente come avveniva nel gioco originale.

Conoscendo il Resident Evil 3 originale, non è difficile comprendere a quale momento faccia riferimento questo screenshot. La location è chiaramente il treno della metropolitana, che in questo remake va a sostituire la funivia vista nell’originale del 1999, e osservando attentamente l’illuminazione è possibile notare come, probabilmente, Mikhail e Jill si trovino di fronte a delle fiamme che hanno iniziato a divampare. Ma c’è molto di più che è possibile osservare, e per farlo è necessario focalizzarsi sui volti dei due personaggi, e sul loro linguaggio del corpo. La prima cosa che è possibile notare è la differenza di direzione dei loro sguardi: laddove infatti Jill sembra essere concentrata su qualcosa direttamente di fronte a sé, più precisamente in basso, lo sguardo di Mikhail è invece rivolto verso l’alto, e oltre a questo sembra essere sul punto di strattonare Jill per metterla dietro di sé, probabilmente per proteggerla da qualcosa.

Per capire cosa sia questo qualcosa, e in quale situazione si trovino i due personaggi, è sufficiente tornare con la mente agli eventi del gioco originale. Verso la metà del gioco, dopo aver raccolto i componenti necessari a far ripartire la funivia ed essersi avviati verso la torre dell’orologio, si assisteva all’irruzione di Nemesis all’interno del vagone su cui si trovava Jill, il che faceva scaturire uno scontro con il mostro e, successivamente, il prendere posizione da parte di Mikhail, il quale rimaneva indietro per affrontare Nemesis, sacrificando la propria vita e permettendo quindi a Jill e Carlos di scappare.

Lo screenshot che ci viene qui presentato potrebbe essere un istante di quella scena, e con un minimo di logica è possibile anche ricostruirne l’andamento:

Sappiamo infatti che all’interno della metropolitana sono presenti alcuni civili, e che Nemesis sembra sapere in ogni momento dove si trova Jill. L’ipotesi più probabile, quindi, è che in una cutscene il Tyrant faccia irruzione all’interno del vagone, causando lo scoppio di un incendio e coinvolgendo in questo suo intento i civili, il che giustificherebbe il soffermarsi di Jill su un particolare diverso dalla presenza del Nemesis, anche tenendo conto del fatto che Nikolai, nel primo trailer la definisce una “bleeding heart” (letteralmente: crocerossina). Nello stesso frangente, tuttavia, Mikhail sembrerebbe affrontare la questione in modo più pragmatico ed efficiente: rendendosi conto di essere ferito e quindi potenzialmente un peso, è altamente probabile che decida di usare le sue ultime forze per mettere Jill al sicuro affrontando il Nemesis per darle l’occasione di scappare. Cosa che, pensandoci bene, non farebbe che confermare la sua indole di leader ed il suo essere ligio al dovere. Del resto, come sappiamo, la sua missione è proprio quella di proteggere chi si trova a Raccoon City.

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