Immortals Fenyx Rising Review

Alpha & Omega

“Alzi la mano chi di voi era a conoscenza di questo gioco…”
Certe volte rimaniamo davvero stupiti da alcune dinamiche aziendali nell’universo parallelo dei videogiochi; si spinge tantissimo sull’acceleratore dell’hype su scadenze autoimposte per prodotti che poi si scoprono necessitare di ore di lavoro che si traducono nelle famose patch del day one (che non sono quasi mai solo una), seguite dalle lamentele, bug, problemi di stabilità; nel mentre nella stessa casa di sviluppo un altro team lavora lontano dai riflettori e senza la fretta dei publisher arrivano sul mercato con un prodotto tecnicamente eccelso che, stranamente, la stessa casa di sviluppo decide di azzoppare non dandogli il giusto credito anche a fronte del mezzo flop del suo lavoro principale (si Valhalla, stiamo parlando di te). Siamo d’accordo che giornalisticamente parlando IFR non ha lo stesso impatto mediatico del nuovo AC, ma il pubblico di oggi sta diventando affamato non tanto del nuovo capitolo del suo gioco preferito, ma proprio del nuovo gioco.

Ci sono ancora moltissime nicchie completamente inesplorate, specialmente su PC, con tipologie di gioco che storicamente hanno sempre fatto parte dell’universo console e che sarebbe bello poter giocare sulle nostre amate macchine con gli RGB. Per anni si è gridato che il nuovo Zelda per Switch fosse il gioco del secolo e che fosse un peccato vedere questo genere relegato unicamente al mondo Nintendo, ma fortunatamente siamo stati ascoltati (se si considera il tempo necessario allo sviluppo di un videogioco, in Ubisoft avranno pensato esattamente questo quando progettavano IFR) e spero che quanto visto oggi con Fenyx possa diventare una prassi, una sorta di ritorno alle origini del mondo dei videogiochi, un mondo nel quale prima che alla ultra grafica e al multiplayer, si pensava alla trama, alla narrativa ed al gameplay.