Buildings Have Feelings Too! Review

by Francesco Viscardi
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
BlackStaff GamesMerge Games
Maple Whispering Limited
Steam15,99 Euro22/04/2021

Il mondo dei videogiochi é spesso popolato da frenetici sparatutto on-line, combattimenti in dungeon misteriosi, sessioni in cui l’adrenalina sale a mille, rimanendo incollati ore ed ore davanti allo schermo del nostro PC, cercando di portare a casa la vittoria che tanto ci da soddisfazione.
Ma ci si può anche rilassare con titoli, da uno stile tutto particolare, che mette le fondamenta nel nostro passato videoludico e che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni: la parola “fondamenta” non é mai stata cosi azzeccata, perché stiamo parlando dei giochi di costruzione delle cittá!
I giocatori più incalliti di questo tipo di titoli, ricorderanno sicuramente il mitico Sim-City (Maxis-1989), ma senza tralasciare i più recenti Tropico (Pop Top-2001), Cities:Skylines (Colossal-2015) e Anno 1800 (Ubisoft-2019), in cui l’obbiettivo era creare una nuova città partendo dal nulla, migliorando via via la qualità di vita dei cittadini, fino ad arrivare a metropoli gigantesche.

Anche se negli ultimi anni questo tipo di intrattenimento si e’ per lo piú spostato sui dispositivi mobili, ecco che, grazie a una startup Nord Irlandese, irrompe sul mercato un titolo di questo genere ma con uno stile del tutto particolare, bizzarro, divertente, diremmo quasi unico!

Stiamo parlando infatti di Buildings Have Feelings Too!, sviluppato da Black Staff Games, distribuito da Merge Games in collaborazione con Maple Whispering Limited e uscito su piattaforma Steam il 22/04/2021, che fin da subito ha scatenato molta curiosità negli amanti di questo genere.
Ma basta chiacchere…é ora di indossare la tuta da cantiere, prendere i nostri attrezzi ed entrare nel vivo di Buildings Have Feelings Too!

Requiem…per un caro amico.


Giá dal titolo, che tradotto in “Anche gli edifici provano sentimenti“, capiamo subito dove Black Staff Games vuole andare a parare: spesso nei videogiochi abbiamo imparato ad affezionarci a personaggi o animali (il nostro cavallo di RDR2 rimarrà nei nostri cuori per sempre…sigh) ma in questo caso avremo la dimostrazione che potremo farlo anche con gli edifici: la cosa potrà sembrarvi davvero strana, ma possiamo assicurarvi che sarà davvero così…seguiteci!
É notte…il vecchio cantiere navale Old Pete, che ha contribuito a rendere grande la Gran Bretagna, é caduto sotto i colpi delle gigantesche macchine demolitrici e non resta che un desolante cumulo di macerie; gli amici edifici, in lacrime (si avete capito bene), compagni di una vita intera, si ritrovano per celebrare tutti insieme il ricordo del caro amico scomparso. Ma sono anche molto preoccupati che lo stesso destino possa accadere in futuro anche a loro! La situazione é grave, il progresso avanza e sempre più nuovi e scintillanti edifici prendono il posto dei vecchi palazzi e delle storiche fabbriche dell’ Inghilterra Vittoriana.
Purtroppo ogni cambiamento e demolizione che avverrà, rischia di cancellare inesorabilmente tutto quello che c’é stato prima e ai nostri amici di mattoni e travi la cosa non va proprio giù: dopotutto anche loro hanno dei sentimenti ed emozioni!


La vecchia banca della Compagnia delle indie lamenta che gli affari non vanno più bene, l’emporio afferma che le merci al suo interno non vengono più vendute e stanno ammuffendo…é un crescere di sconforto e dubbi sul futuro. E poi ci siamo noi, l’Hotel via di Mezzo, con le fatiscenti camere consumate dal tempo e la moquette ormai destinata ad una fine indegna! Ed é qui che entriamo nel vivo del gioco.


”Corri di quá…Corri di lá…cosa accadrá?”


In Buildings Have Feelings Too!, come detto in precedenza, vestiremo i panni di un albergo, fatiscente (e soprattutto con le gambe), che sta cercando in tutti i modi di far crescere e migliorare il proprio quartiere, interagendo con le strutture vicine, che parlano, si lamentano tra di loro, gridando i propri problemi e richieste di ogni tipo.
Il primo passo da compiere é sicuramente quello di costruire edifici: ne esistono di varia natura, suddivisi in residenziali, commerciali ed infine industriali: una volta scelta la struttura, potremo procedere ma per evitare che i nostri amici si deprimano, sarà necessario dare loro uno scopo di vita e miglioramento; nel far questo il gameplay lascia abbastanza libertà ma dovremo scegliere con criterio, tenendo bene in mente gli obbiettivi a noi assegnati e considerando che le appena nate strutture sono molto indecise sul loro futuro, di conseguenza accetteranno di buon grado le nostre scelte; almeno all’ inizio del nostro progetto.

Attivitá e tipologia di costruzioni vanno di pari passo, anche se la linea di gioco lascia un minimo di libertà: ad esempio un edificio residenziale non potrà mai trasformarsi nell’ attività di un fabbro ma un complesso di uffici potrebbe riconvertirsi in locali pubblici come pub, ristoranti e via dicendo.
Teniamo presente che gli edifici di ogni livello di gioco, sono in ”connessione” tra loro sulla linea fisica dell’ orizzonte, influenzando quelli vicini in modo positivo o negativo: ad esempio una fabbrica, con i suoi fumi e rumori, accanto a un edificio residenziale, non farà di certo contenti i suoi amati condomini e di sicuro il nostro amico edificio comincerà a lamentarsi fino a che la fabbrica oggetto di discussione non verrà rimossa o comunque limitandone l’inquinamento e rumori produttivi.
É importante anche sapere che ogni edificio può svilupparsi fino a raggiungere tre stelle di avanzamento, più un parametro massimo chiamato “Appeal”, quindi, citando un esempio, prima di poter avere a disposizione l’attività dei caffè dovremo portare un pub alle famose tre stelle, nonché rendere soddisfattissimi tutti gli avventori.
In tutto il gioco saremo impegnati a correre di quà e di là, nel nostro quartiere, cercando di accontentare le esigenze (a volte davvero strambe) di tutti, spesso costringendoci a cambiare strategia, in modo da non far cadere gli edifici nella già citata depressione, scatenando così una reazione a catena che finirà con lo sconvolgere i nostri piani di crescita: Insomma una vera e propria sfida!


Dove vai se l’inglese non lo sai?


Buildings Have Feelings Too é un gestionale 2D, sviluppato in linea orizzontale, con sfondi molto curati e animazioni buffe ed esilaranti, lo scrolling dello schermo da destra a sinistra é davvero piacevole, catturando la nostra attenzione e immergendoci in situazioni che vanno dalla pura tranquillità di gioco, a momenti frenetici, in cui é necessario prendere decisioni, a volte cruciali, che possono segnare il nostro percorso.
Il comparto comandi é affidato ai classici tasti A-S-W-D, la barra spaziatrice come tasto di conferma e un supporto del mouse che poteva essere più completo visto che si limita al solo puntare e cliccare ma non comprende lo spostamento degli edifici.
Purtroppo, peró, ci sono alcuni punti che non ci hanno proprio convinto: in primo luogo la completa assenza di una mappa a visuale completa, per avere sempre sotto gli occhi tutta la città (e che ha sempre caratterizzato titoli di questo genere) togliendoci la vera ”goduria” di vedere il nostro lavoro crescere ed espandersi e che dovrebbe essere la vera soddisfazione nei giochi che seguono questa linea tecnica.

Secondo punto, sono i vari bug che abbiamo riscontrato; vogliamo subito fare questa premessa: prima della nostra review e dell’ uscita del gioco eravamo a conoscenza che qualche problemuccio ci sarebbe stato ma che subito in fase di lancio sarebbe stato a disposizione un HotFix 1.1, che effettivamente si é subito aggiunto dopo l’installazione del gioco, ma sul campo abbiamo incontrato comunque problemi di vario genere come comandi non reattivi, edifici (anche nuovi) che vengono abbattuti per la non precisione in tema di punta e clicca e soprattutto vari crash al desktop che ci hanno costretto a ricaricare il gioco, per scoprire con disappunto di aver perso gli ultimi progressi, visto che non esiste un salvataggio manuale ma solo automatico.

Ma forse la nota piú dolente e’ il comparto lingua di gioco, o per lo meno i sottotitoli…passi che l’audio non sia in italiano ma, a nostro parere in giochi di questo tipo è essenziale coinvolgere anche gli utenti che non conoscono perfettamente le lingue estere: infatti l’italiano non é presente sotto nessuna forma, soprattutto quella scritta, mettendo in difficoltà questa categoria di videogiocatori.


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