Solo un paio di giorni fa vi avevamo parlato delle prestazioni del nuovo dissipatore stock di Intel, il Laminar RM1, che farà il proprio debutto con la dodicesima generazione di processori, rendendosi disponibile per la fascia media. Nel corso dell’articolo, del quale vi lasciamo il link, avevamo sottolineato come vi fossero state delle indubbie migliorie a livello estetico, sottolineando inoltre i risultati del nuovo dissipatore stock in termini di temperature, decisamente superiori a quelle del suo predecessore. Certo, vogliamo reiterarlo, un dissipatore aftermarket sarà sempre un gradino sopra, eppure i numeri mostrati erano incoraggianti. Nell’articolo odierno invece avremo modo di dare uno sguardo più dettagliato e realistico sulle reali prestazioni dell’i5 12400 e del suo relativo processore, dal momento che lo youtuber Chill Builds è riuscito ad accaparrarsi il processore in questione e ha diffuso i risultati dei test eseguiti. Vediamo immediatamente di che cosa stiamo parlando.
Ma perché è così importante fare questo articolo? In realtà il motivo è uno solo ed è molto semplice: se i test effettuati nell’articolo precedente avevano mostrato risultati incoraggianti per quanto riguarda le temperature sotto stress, c’è da considerare il non trascurabile dettaglio che i suddetti test erano stati condotti su una test bench, quindi in un ambiente completamente aperto e, conseguentemente, avendo la possibilità di usufruire di temperature generalmente inferiori. I numeri segnati da Chill Builds, invece, sono stati ottenuti lanciando benchmark e stress test in un setting molto più vicino a quello dell’utilizzo comune, ovvero con il processore montato all’interno di un case ATX.
Ovviamente questo ha comportato temperature più alte di quelle che abbiamo elencato nell’articolo precedente, eppure i risultati si sono rivelati in linea con le prime impressioni. L’Intel i5 12400, accoppiato col suo dissipatore stock, è riuscito a rimanere nell’ambito degli 81° sotto stress test, come ad esempio Cinebench o il rendering di Blender, confermando quindi l’impressione che nonostante si tratti pur sempre di un dissipatore stock, con tutte le limitazioni che questo comporta, si possa affermare che il nuovo prodotto di Intel riesce ad avere prestazioni quanto meno decenti, dando quindi la possibilità di non essere immediatamente costretti ad acquistare un dissipatore aftermarket, a seguito dell’acquisto del nuovo processore.
In particolare, i test sono stati condotti tramite Cinebench R20, e hanno riguardato tanto i risultati single core quanto quelli multi core. In entrambi i test, il processore è stato impostato ad una frequenza di 3990mhz, con una temperatura ambientale approssimativa di 20°. Con questo setting di partenza, i risultati del test sono stati di 1693 punti nel test single core e di 12137 nel multi core, facendo segnare in entrambi i casi, come già specificato, una temperatura massima di 81°.
Va comunque ricordato che la dodicesima generazione di processori Intel non è ancora ufficialmente disponibile sul mercato, e che Intel l’annuncerà in via ufficiale fra tre giorni, durante la conferenza del CES 2022. Come sarebbe lecito aspettarsi, al lancio dei nuovi processori corrisponderà anche quello delle nuove piattaforme H670, B660 e H610. In calce all’articolo potete trovare il video realizzato da Chill Builds, nel quale vi è un riscontro più immediato di tutti i dati elencati fino a questo momento.
E’ bene comunque far presente che Chill Builds non è l’unico ad aver effettuato dei test sui nuovi processori Intel. Anche il canale Youtube JAWARA Media ha effettuato dei test a proposito, pubblicando a propria volta un video sul proprio canale, che trovate in calce all’articolo. In questo caso il processore trattato è il 12400F, che altro non è se non lo stesso processore testato da Chill Builds, con l’unica differenza di non avere la grafica integrata.
E siamo quindi arrivati al momento in cui chiediamo la vostra opinione, amici del Vault: cosa ne pensate di questi risultati? Credete che la nuova generazione Intel potrà dire la sua sia in ambito gaming che produttivo? E soprattutto cosa ne pensate del nuovo dissipatore stock, sia in termini di estetica che di prestazioni? I dati alla mano sono adesso decisamente più relazionabili ad un contesto reale rispetto ai test condotti su bench test, pertanto potrebbe essere arrivato il momento di iniziare a tirare qualche somma. Ma ad ogni buon conto, quale che sia la risposta vi invitiamo a farcelo sapere come sempre nella sezione commenti. Discutiamone insieme!