Tinykin Review

by Luca Vitale
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Sviluppatore:
Splashteam
Distributore:
tinyBuild
Versione testata:
Steam
Costo:
20,99€
Data rilascio:
30 Agosto 2022

Ho sempre avuto un debole per i Platform 3D, hanno per me, come credo per molti di voi, il sapore delle origini, del primo videogioco, e ricordo con immensa serenità i pomeriggi passati a far saltellare uno strano ometto paffuto prima su una nuvola e poi su un funghetto. Crescendo poi l’interesse per il mondo dei videogiochi matura, si complica così come i gusti e mi ha reso, tolto qualche caso, inabile a non stufarmi facilmente avvicinandomi a titoli di tale etichetta. Grazie alla mia fama da “Nintendaro”, il nostro caporedattore ha pensato bene di propormi un titolo che, secondo quanto rimbalzato in rete, doveva o poteva essere una sorta di erede spirituale della fortunata serie Pikimin, (celebre ip RTS Nintendo), trasportato in salsa Platform.


TORNANDO A CASA..


Tinykin, sviluppato da Splashteam e pubblicato da Tinybuild, è un platform 2-3D ambientato in un bizzarro universo a misura di formica. Giocheremo nei panni di Milo, un archeologo originario del pianeta Aegis che, in cerca dei segreti e delle origini dell’umanità, si ritrova catapultato una strana casa gigante ferma ai nostri anni ’90, abitata da simpatici insetti della stessa taglia del nostro protagonista. Per tornare alla normalità, Milo, dovrà esplorare le varie stanze della strana abitazione nel tentativo di recuperare tutti gli oggetti necessari a creare una speciale navetta di fortuna, (fatta di nastro adesivo e pastelli a cera) frutto dell’ ingegno e del lavoro di una magnanima falena locale, Ridmi.


.. IN SALSA PLATFORM


Tinykin è uno di quei giochi in cui clicci sull’icona e giochi, pochi menù, poche chiacchiere e comincia l’avventura. Come in ogni Platform che si rispetti si salta, tanto, e poi si scivola su funi, si “corre” con uno skateboard-saponetta e si raccolgono vari oggetti, tra cui quelli indispensabili per portare a termine la missione.

Fulcro dell’ esperienza saranno appunto i Tinykin, simpatici esserini colorati che, una volta “reclutati” (passandoci vicino come fossero monete o semplici collezionabili) potranno, se abbastanza numerosi, sfogare le loro abilità per aiutare Milo nella sua avventura. 

Ci sono i Tinykin Rosa, piccoli ma forzuti e che in gruppo possono sollevare e trasportare oggetti di “grandi” dimensioni, quelli Rossi, un po’ esaltati, che si fanno esplodere per farci superare barriere ed ostacoli, quelli Verdi, in grado di organizzarsi per diventare scale, quelli blu, che si occupano di reindirizzare e manipolare l’elettricità ed infine, quelli gialli, in grado di diventare veri e propri “ponti”.

Con Pikimin in realtà c’è poco a che vedere e sinceramente, me lo aspettavo, dato che non capivo come la complessità strutturale di un RTS potesse tradursi, se non in maniera molto complicata, in un Platform che invece definirei “puro e lineare”. 

Non c’ è la sconfitta, non ci sono combattimenti e l’ avventura procede dritta e senza particolari intoppi. E’ tutto molto facile, anche fin troppo, e l’ esplorazione delle macro-aree di gioco è banale ma al contempo appagante grazie ad un buon level design ed a un uso calibrato dei Tinykin.

Mi ha ricordato invece da vicino uno dei miei giochi d’infanzia preferiti, forse non molto conosciuto dai puristi della tastiera ma molto apprezzato nella community Playstation: Ratchet And Clank 2. Nel vecchio platform-shooter del 2003 firmato niente di meno che da Insomniac games (quelli del recente Spiderman), erano presenti delle aree in cui il robottino protagonista si serviva di piccoli compagni robotici capaci di crear ponti, attaccare i nemici, sollevare ostacoli o piattaforme.

Insomma, tanto per capirci, quella del platform di Splashteam non è di certo una formula n’è complessa, n’è rivoluzionaria, che sicuramente sa di visto ma che al contempo riesce ancora a funzionare e a divertire.


VISUS


Sistema Prova
Processore: Intel i9 10900k
Scheda Grafica: Rtx 2080Ti
Ram: 16 Gb DDR4 3600Mhz
Archiviazione: 1 Tb Sabrent Pcie 3.0

Alle ambientazioni in 3d si affiancano, in una maniera che ricorda da vicino la serie Nintendo “Paper Mario”, personaggi in 2D, come fossero disegnati su fogli di carta. Ovvio è che un personaggio in 2 dimensioni è tecnicamente più semplice da disegnare ed animare, ma se contestualizzato in maniera intelligente lo stratagemma può funzionare, pure meglio di una ipotetica controparte in 3d.

Parlando invece degli ambienti di gioco non c’è molto da dire, sono anche’ essi abbastanza semplici e lontani da essere tecnicamente all’avanguardia, tuttavia risultano artisticamente ispirati, abbastanza ricchi e soprattutto ben diversificati; ed in un gioco di questo tipo è sicuramente più importante di riflessi ed ombre in ray tracing.

Grandissimo plauso alla fluidità, certo è un gioco molto semplice dato in pasto ad una scheda che se la cava ancora parecchio bene (anche con i titoli più esigenti) ma come purtroppo l’esperienza insegna, l’ottimizzazione non è cosa da darsi mai per scontata. Sarà poi anche grazie ad un sistema di inerzia legato alla telecamera che potrebbe non piacere ai puristi dell’input diretto ad ai campioni di Cs:Go, ma in un questo contesto funziona alla grande e credetemi, al primo avvio sono stato 5 minuti a girare la visuale in maniera compulsiva.

Da segnalare la mancanza della localizzazione italiana, ma.. no niente ma, la nostra stampa e molti utenti connazionali tendono spesso a sorvolare riguardo al trattamento che sempre più spesso viene dal mercato riservato alla nostra lingua. In un gioco dall’ esigua presenza di linee di dialogo non credo ci siano se e ma che reggano, l’assenza della localizzazione italiana è, e dev’essere, per noi una grave mancanza; anche perché parliamoci chiaro, il gioco è carino e divertente anche per gli adulti, non usa un registro di alto livello ed i dialoghi sono pochi, brevi e di facile comprensione, ma credo che il target principale di una tale produzione sia rappresentato da giocatori giovani e giovanissimi a cui mi auspico non si debba mai arrivare a togliere la spensieratezza del giocare nella propria lingua.


CONCLUSIONI


Tinykin è un platform genuino e divertente, che si focalizza sul fare poche cose ma bene. La storia non è troppo originale, è abbastanza banale e a conti fatti come pretesto può funzionare, anche se nell’ atto finale cerca di prendersi – forse fin troppo – sul serio. Per portarla a termine bastano poco più di cinque ore, e sicuramente meno di una decina per completare tutto al 100%, non è troppo, ma non è nemmeno troppo poco per quello che l’impalcatura ludica ha da offrire. Fluido ed abbastanza appagante il gameplay, che non inventa di certo nulla ma che al contempo sa impreziosirsi con idee che, pur non essendo inedite (cosa più unica che rara nell’ambito dei Platform), riescono ad incastrarsi in maniera davvero azzeccata.

Non è n’è un capolavoro né un must have, è di certo un ottimo titolo per chi vuole passare due o tre serate in compagnia di un gioco simpatico e divertente. Consigliatissimo anche ai più piccoli, a patto che sappiano un pochino di inglese.

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