Ultimate General: American Revolution Review

by Luca Bagatin
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Sviluppatore:
Game-Labs
Distributore:
Game-Labs
Versione testata:
Steam
Costo:
49,99 euro
Data rilascio:
06/06/2024

La Rivoluzione Americana, scoppiata fra i coloni americani e il Regno di Sua Maestà Britannica Re Giorgio III, nell’aprile 1775, contro le tassazioni di quest’ultimo, è periodo storico piuttosto suggestivo, che ha ispirato innumerevoli storie e avventure.
Avventure immortalate, in Italia, dai fumetti della EsseGesse, negli Anni ’60, quali “Black Macigno” e “Il Comandante Mark” e da numerose pellicole cinematografiche, pensiamo a “Revolution”, del 1985, con Al Pacino e a “Il patriota”, con Mel Gibson, del 2000.

Nel mondo dei videogiochi, in realtà, tale periodo storico non è mai stato particolarmente abusato.
Ecco perché “Ultimate General: American Revolution”, edito e sviluppato da Game-Labs, ci ha particolarmente incuriositi.

Game-Labs è nota per i suoi ottimi giochi di strategia militare davvero molto curati, sia sotto il profilo storico che tattico. “Ultimate General: Civil War” e “Ultimate Admiral: Age of Sail” sono solo alcuni dei più noti.
“Ultimate General: American Revolution”, oltre ad assomigliare, per grafica e tipologia di battaglie, a questi giochi, ha una particolarità non di poco conto.

Non si limita, infatti, a simulare solamente delle singole battaglie, ma intende ripercorrere tutto il periodo storico della Rivoluzione Americana, permettendo al giocatore di vestire i panni (almeno allo stato attuale del gioco) del Generale americano George Washington.


INTEPRETANDO GEORGE WASHINGTON


Inizialmente – come nel migliore dei giochi di ruolo – caratterizzeremo il nostro Generale Washinghton, ripercorrendo alcune tappe salienti della sua vita, rispondendo a un breve questionario in cui, a seconda delle scelte che faremo, otterremo punteggi differenti in termini di Intelligenza, Percezione, Resistenza, Carisma, Forza di volontà, oltre che altri tratti necessari a definire meglio il nostro Generale.

Successivamente, su una mappa tattica 4X, che riproduce il territorio Nordamericano (nel corso della campagna sarà mostrata l’intera mappa, dal Canada alla Florida), ove si svolse la Rivoluzione Americana, appunto, ci troveremo a spostare le nostre truppe e il nostro Generale, stabilendo quali città o forti britannici conquistare, oppure se abbordare e/o affondare qualche nave nemica con la flotta che abbiamo a disposizione.

Man mano che ci avvicineremo alle città nemiche, potremo scoprire il numero di soldati che le stanno difendendo e, una volta ingaggiata la battaglia, potremo decidere se svolgerla sulla mappa, oppure, come nel classico Total War, combatterla in campo aperto.

A questo punto potremo posizionare le nostre truppe in modo tattico, a inizio battaglia, magari sfruttando l’ambiente circostante (alberi e cespugli saranno molto utili a nascondere i nostri soldati, ad esempio). Il modo migliore per vincere una battaglia – se possiamo permetterci un suggerimento – è accerchiare il nemico, prendendolo fra due fuochi.

Una volta vinta la battaglia, faremo fuggire il nemico nella città più vicina e conquisteremo la città, con le relative risorse in termini economici e militari.

Le città conquistate, come nel migliore dei Total War, possono essere migliorate, costruendo edifici, con caratteristiche specifiche ed uniche fra cui il Municipio, che serve a incrementare la lealtà dei cittadini nei nostri confronti (e la lealtà è importantissima, in quanto serve sia a reclutare nuove truppe, sia a ottenere informazioni segrete sul nemico); la chiesa, l’officina del fabbro, quella del carpentiere, la scuola, la caserma, la stalla, l’ufficio di reclutamento, il granaio, la stamperia, la pellicceria e altri ancora, con caratteristiche e utilità uniche.

Anche le nostre truppe (fucilieri, fanteria di linea ecc…) hanno caratteristiche uniche e, man mano che parteciperanno alle battaglie e le vinceranno, avremo la possibilità di assegnare dei bonus, fra quelli che ci verranno proposti e la stessa cosa accadrà con i nostri Generali.

Aspetto importantissimo è tenere conto della reputazione del nostro George Washington, che si accresce espandendo i nostri territori (attraverso la conquista dei fortini e/o delle città nemiche), vincendo appunto battaglie; attraverso eventi e missioni speciali e portando a termine determinati progetti di ricerca.

Viceversa, se saremo sconfitti in battaglia e perderemo territori precedentemente conquistati, la nostra reputazione diminuirà e, se ci dovessimo ritrovare con una reputazione pari a zero, perderemo completamente la campagna di gioco.


COMPLESSITA’ STORIOGRAFICA


Numerosi sono gli aspetti da tenere sotto controllo nel gioco: il danaro che avremo a disposizione (per acquistare nuove armi fra cui fucili, cannoni, navi, munizioni e/o risorse sul mercato, ad esempio, ma anche per pagare i nostri soldati); il materiale per costruire gli edifici; la popolazione lavorativa attiva; gli ufficiali per creare nuovi reggimenti/navi/ e far funzionare gli edifici stessi; il numero massimo di reggimenti e il numero massimo di navi che possiamo detenere.

Altro aspetto interessante è il cosiddetto Quartier Generale, che sarà sbloccato nel corso della campagna e che ci permetterà di gestire le attività nostro Comandante in Capo (come ad esempio il salario delle truppe) e di ricercare – anche spendendo i nostri punti di reputazione – nuovi dipartimenti militari (genieri, fucilieri, quartiermastro); il Capo dello spionaggio (ebbene sì, esiste anche un sistema di spionaggio e controspionaggio); Il Quartiermastro, che ricercherà nuovi miglioramenti in ambito militare; il Capo dell’Artiglieria; il Capo dei Genieri; l’Ammiraglio e tutti costoro avranno la possibilità di ricercare miglioramenti militari nel loro ambito.

Nel corso del gioco appariranno, inoltre, degli eventi.

In alcuni di essi ci sarà proposto di rispondere, attraverso un sistema a risposta multipla, determinando il corso della campagna stessa.

Vi saranno poi i casi in cui il Congresso Continentale ci fornirà armi e uomini e ce lo comunicherà ufficialmente, oppure il caso in cui ci verrà comunicato che i nostri nemici Inglesi stanno ricevendo nuovi rinforzi, che arriveranno via mare dalla Gran Bretagna e – a quel punto – se avremo una flotta navale sufficientemente potente, potremo tentare di arginarli, attaccando la nave che li sta trasportando.

Nel corso della campagna, inoltre, ci verranno proposte varie missioni (ad esempio la costruzione di un edificio per la produzione di armi) che, se portate a termine, potranno farci guadagnare danaro utile da spendere sul mercato, per implementare le nostre truppe e i nostri armamenti.

Ogni regione in nostro possesso, inoltre, produrrà risorse differenti e da ciascuna regione trarremo una quantità di ricchezza, in termini di danaro, differente.

Potremo anche scegliere, per ogni regione, una cosiddetta “dottrina”, ovvero su quale attività tale regione dovrebbe concentrarsi: propaganda, produzione, reclutamento, estrazione mineraria, costruzione di edifici e altre ancora.

Potremmo anche scegliere di impostare la gestione manuale di ogni regione, decidendo unicamente se la regione X debba concentrarsi su: esercito, produzione, oppure sull’approvvigionamento delle risorse.

Sistema Prova HP OMEN 16
Processore: Amd Ryzen 7 series 5000
Scheda Grafica: NVIDIA GeForce RTX 3070
Ram: 16 GB
Archiviazione: SSD 1 TB

Altro aspetto interessante è la possibilità di costruire, per ogni regione sotto il nostro controllo, strade, miniere, caserme, industrie, campi da coltivare e porti navali.

Nel corso della campagna si sbloccheranno anche le relazioni internazionali in quanto, nel gioco, sono presenti altre fazioni, oltre alla nostra e alla Gran Bretagna: ovvero i Nativi, il Regno di Spagna e il Regno di Francia. Fazioni che, nel corso del tempo, potremo influenzare per convincerle a combattere dalla nostra parte.

“Ultimate General: American Revolution” è al momento in accesso anticipato e gli sviluppatori hanno fatto sapere che stanno lavorando anche alla campagna Britannica, in cui sarà possibile controllare anche le città britanniche, da usare come base per inviare le truppe inglesi in America.

Allo stato attuale il gioco risulta comunque ben fatto, con una grafica in 3D davvero molto accurata, dettagliata e storicamente perfetta ed un comparto musicale davvero in linea con il periodo storico e con le battaglie dell’epoca.
I soldati possono risultare un po’ piccolini e molto diversi dai classici Total War, ma quel che conta è la qualità tattica delle battaglie e la profondità del gioco stesso, che mette assieme aspetti militari ad aspetti di gestione delle risorse e dell’economia.

Il tutto in tempo reale, a meno che noi non decidiamo di fermare il tempo, oppure di accelerarlo, con gli appositi comandi.

“Ultimate General: American Revolution” è, in conclusione, un ottimo strategico in tempo reale, che risalta per la sua accuratezza grafica e storica, oltre che per l’ampia libertà di scelte offerte al giocatore.

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