Thermaltake View 380 TG ARGB Review

by Patrick Grioni
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Dopo esserci confrontati con il piccolo View 170 ed essere passati a vari formati CTE su case da elevatissime prospettive (anche qualitative) come E600MX, quest’oggi siamo a parlarvi di un prodotto interessantissimo prezzo-prestazioni che ha da molto tempo attirato le nostre mire.

Si tratta di View 380 TG ARGB e fa parte della nuova offerta Thermaltake, che ottimizza quello fatto precedentemente e offre per 120 euro un potenziale Best Buy a 360 gradi: si tratta di un mid tower a doppia camera dal peso di 6,93 Kg, quindi abbastanza leggero, dalle dimensioni di 410 x 285 x 442 mm, con alimentatore in verticale dietro la mainboard (fino a 200mm di lunghezza) in modo da lasciare libera la sezione di assemblaggio da qualsiasi Psu cover.

Seguendo i dettami di una estetica moderna in ambito case è dotato di 2 pannelli in vetro temperato che fanno angolo, il che pregiudicano l’installazione di ventole frontali ed è per questo che ne offre 3 (ARGB Lite Hydraulic Bearing da 1000 RPM), incluse nel prezzo, laterali, e una sul back in uscita, restando ovviamente in positive pressure, un dato importante per la configurazione dello stesso.

Il supporto lato mainboard difetta solo nella compatibilità con E-ATX, mentre si potranno installare Mini ITX, Micro ATX e ATX, dissipatori a torre alti fino a 160mm e GPU fino a 415mm, praticamente tutto lo scibile, confermando come View 380 si collochi in un intermezzo tra i più interessanti del settore: non manca, inoltre, la possibilità di sfruttare soluzioni main con connettori nascosti.

A livello di ventole si potranno installare fino a 10 modelli da 120mm, mentre solo 2 da 140mm a sostituire le 3 laterali, come supporto a AIO fino a 3 radiatori da 120mm, 1 da 140mm, 3 da 240mm, 1 da 280mm e 2 da 320 mm, la configurazione più logica sarà quella in cui piazzare un 240-320 su top, la flessibilità comunque non manca, anche si volesse dissipare oltre la CPU anche la GPU.

La dotazione di serie, oltre un piccolo manuale, comprende la viteria, un Buzzer (ormai retaggio del passato) qualche fascetta.

Il nuovo corso Thermaltake (prima incentrato su clip e pochissime viti) torna leggermente indietro in alcuni aspetti, e noi ce ne rallegriamo, ora l’organizzazione è più solida e funzionale, non si rischia più che qualche pannello si stacchi, avendo inserito viti di sicurezza sui temperati.

Ma bando alle ciance andiamo a spacchettarlo.

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