Steel Seed Review

by Lorenzo Ugolini
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
Storm in a TeacupESDigital GamesSteam22/04/2025
Sistema Prova
Processore: R5 3600
Scheda Grafica: RTX 2080
Ram: 16 GB DDR 4 3200 Mhz

Steel seed è la nuovissima e ambiziosa fatica del team italiano Storm in a Teacup.

Un gioco dalla trama cupa, che ci teletrasporta in un mondo dove l’umanità è sull’orlo del collasso. Giocheremo nei panni di Zoe, una ragazza dal passato incerto, alla ricerca di domande, insieme al suo simpatico amico Koby.

Riusciremo a trovare la chiave per salvare l’umanità?
Steel seed si presenta come uno stelath/action con elementi running e parkour.
Corsa sui muri, arrampicate e combattimenti dinamici sono solo una parte di quest’opera ambiziosa che cerca di scavarsi uno spazio nel cuore dei giocatori, il tutto condito con un buon sistema stealth che ci è piaciuto… ma solo in parte, restate con noi per scoprire il perché delle nostre perplessità.

Come anticipato poco sopra, il titolo è uno stealth con elementi action. Dovremo farci largo tra le schiere nemiche con una discreta pletora di abilità e accessori che sbloccheremo eseguendo determinate sfide in-game.

Lo stealth è soddisfacente; cercare di raggiungere la fine del livello senza farsi notare è stato molto appagante, anche se l’intelligenza artificiale mostra un sacco di punti deboli rendendo, a volte, il gioco risulta quindi fin troppo facile.

I vantaggi dello stealth terminano nel momento che verrete scoperti, costretti a combattere macchine che possono uccidervi in pochissimi colpi. Qui entra in gioco il sistema di combattimento dinamico, permettendo di eseguire schivate perfette, attacchi pesanti, leggeri e ovviamente, utilizzare il nostro fedele compagno koby, pronto a colpire i punti deboli dei bersagli per permetterci di stordirli e avere la meglio su di loro.

Nonostante “teoricamente”, il tutto sembra funzionare, in pratica non è sempre così.
Tra animazioni un po’acerbe, che mostrano il lato debole di una produzione molto indie e frame rate ingestibile, è stato molto difficile avere la meglio sulle macchine. Problemi tecnici a parte, il gameplay non è cosi male e fortunatamente, la lunghezza del titolo che si attesta attorno alle 12 ore, permette di non stancare il giocatore e farsi quantomeno apprezzare.

Mosso dall’ormai blasonato UE5, che offre un ottimo colpo d’occhio, con ambientazioni ricche di dettagli, uno sci-fi industriale dove le fabbriche, le macchine e le superfici metalliche sono all’ordine del giorno. “Non è tutto metallo quel che luccica”, direbbe qualcuno… Eh si, perché nonostante la mole di dettaglio e le ambientazioni ricche di particolari, sarà molto difficile trovare la giusta strada e capiterà molto spesso di perdersi in mezzo a questo groviglio di fili e pareti metalliche.

Nel nostro provato, le prestazioni sono risultate al limite di una produzione indie a basso budget, tra cali di frame vertiginosi, stutter frequenti e glitch in diversi angoli delle ambientazioni, è stato davvero difficile portare a termine l’avventura dello studio Italiano, soprattutto nella zona finale, dove il frame rate era fermo a 40 fps con cali fino a 20 nelle scene più concitate.

Ci dispiace molto averlo provato con questa qualità, perché con un frame rate decente e con un po’ di rifiniture in più, il gioco sarebbe stato perfettamente godibile e altrettanto divertente. La narrazione procede senza intoppi con fin troppa linearità. Non aiuta la presenza di una protagonista dal design anonimo e da un carattere passivo, in balia degli eventi e da dialoghi, alcune volte, del tutto discutibili.

Fortunatamente, il doppiaggio italiano, a parte alcune scene, è di buon livello e aiuta nel progredire in un’avventura che, sfortunatamente, ci ha lasciato poco e niente.

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