Ubisoft chiude i server di 15 giochi, non sarà nemmeno possibile scaricare i DLC

by Patrick Grioni
1 comment 533 views

Dal primo settembre ben 15 giochi Ubisoft verranno privati del supporto on-line, non sarà quindi più possibile giocare in multiplayer, ma anche accedere ai vari DLC.
Sono tutti prodotti abbastanza anzianotti, e la scelta viene giustificata così:

Closing the online services for some older games allows us to focus our resources on delivering great experiences for players who are playing newer or more popular titles. To help us achieve this, a number of older titles will be added to our list of decommissioned online services on 1 September 2022.

Ubisoft

Quali prodotti fanno parte della lista? Di seguito l’elenco completo:

  • Anno 2070
  • Assassin’s Creed 2
  • Assassin’s Creed 3
  • Assassin’s Creed Brotherhood
  • Assassin’s Creed Liberation HD
  • Assassin’s Creed Revelations
  • Driver San Francisco
  • Far Cry 3
  • Ghost Recon Future Soldier
  • Prince of Persia: The Forgotten Sands
  • Rayman Legends
  • Silent Hunter 5
  • Space Junkies
  • Splinter Cell: Blacklist
  • ZombiU

Quindi diversi titoli della saga Assassin’s Creed, ma anche perle come Far Cry 3, forse tra i migliori, se non il migliore, della serie. (anche se lo scrivente ha anche molto apprezzato il 5).
Ubisoft non è la sola che sta adottando questa politica, anche grandi nomi come EA, o anche la stessa Microsoft sono costrette, in funzione di una ottimizzazione delle risorse, a perpetuare scelte a volte dolorose (anche per spostare l’utenza verso nuovi progetti).

Ci lascia perplessi solo l’inclusione dei DLC in questa dinamica, che per eleganza avrebbero potuto essere ancora disponibili dopo tale data.

Potrebbe interessarti anche

Iscriviti
Notificami
guest
1 Commento
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Luca Vitale
Autore
1 anno fa

Per me, che ancora ho un CRT sulla scrivania con una Ps2 collegata, è sempre doloroso vedere titoli che ho amato accompagnati verso l’oblio. Ci sono certo dinamiche commerciali, che posso certamente comprendere, però al contempo (e forse sono uno degli ultimi) vedo il videogioco come forma d’arte. Da rispettare e conservare. Si stanno certo facendo passi in avanti e va bene, forse si può accettare che le risorse dedicate ai servizi online vengano reindirizzate. È peró al contempo auspicabile che arrivate a fine vita, tali opere possano comunque essere fruite nella loro forma migliore. Odioso ed inaccettabile il discorso… Leggi il resto »