Observation Review

by Patrick Grioni
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Sviluppatore: No CodeDistributore: Devolver DigitalVersione testata: SteamCosto: 20.99 euroData rilascio: 21/05/2020

Con 2001 odissea nello spazio si è stabilito un tassello di eccellenza che penetra lo stile e la fotografia “spaziale” per giungere ratto verso alcuni canoni di una classica e vissuta inquietudine, di quel freddo umore che l’infinità e il silenzio astrale ti sapevano trasmettere, e dove l’IA di HAL ricamava e condiva la pietanza con sapiente trama.

Observation, prodotto da No Code e distribuito da Devolver Digital potrebbe tranquillamente candidarsi a quanto di più simile all’opera di Kubrick ci sia mai capitato di assaporare in ambito videoludico.

Lo sappiamo, è un’affermazione forte, ma le motivazioni per assimilare le due realizzazioni sono più di una, il fine, le sensazioni che si provano guardando il film e giocando al videogioco coincidono in maniera sorprendente, si viene travolti da diversi sentimenti, si sente il vuoto, il freddo, la solitudine.

Ambientazione e storia

Observation è la nave spaziale nella quale la dottoressa Emma Fisher si sveglierà: la stessa vaga solitaria nel cosmo in uno stato di avaria dovuto a un non meglio specificato incidente accaduto al suo interno.

Non avremo nessun altro indizio, il controllo missione sarà assente, l’equipaggio scomparso e il mistero vivo e criptico, clichè di tutta quella buona fantascienza horror che fa del silenzio e della curiosità il motore stesso della linea narrativa.

La prima azione che dovremo compiere sarà una identificazione vocale, che da subito farà cadere il velo su una delle novità più interessanti che il titolo propone: noi saremo l’IA, noi saremo SAM.

Questo spostamento dei ruoli, e il paradosso evidente di avere un controllore senziente per un’interfaccia che teoricamente non lo è, crea delle dinamiche uniche nell’iterazione del personaggio che rendono Observation un interessantissimo esperimento.

La nave stessa sarà divisa in 4 sezioni distinte, quella Americana, Europea, Russa e Cinese, ogni segmento conterà diversi moduli e diverse modalità interfacciarsi ad essi, molto spesso attraverso le telecamere, più raramente utilizzeremo una sfera autonoma dotata di obiettivo, molto utile per le nostre peregrinazioni extraveicolari.

Tutto il titolo, infatti, si basa sulla nostra inedita interazione indiretta, che inizialmente deve consentire alla dottoressa superstite del misterioso incidente, di capire di più su quanto è successo sulla nave.

Gameplay e modalità di gioco

Come ogni bella novella narrativa, il gameplay di Observation è decisamente improntato sulla risoluzioni di problemi, piuttosto che su fasi prettamente dinamiche che, comunque, in minima parte, non mancano.

La sensazione che abbiamo avuto è stata quella di “controllo“, un grande organizzatore che nelle varie fasi dell’avventura deve adattarsi alle nuove problematiche che si presentano e che in un rapporto osmotico con Emma Fisher inizia, per taluni aspetti, un viaggio psicologicamente provante sulla natura stessa della propria esistenza.

SAM, infatti, a causa dei malfunzionamenti della Observation, presenta tremende lacune nei nuclei di memoria che dovrà colmare con le informazioni che raccoglierà dai supporti dati presenti nei vari moduli: notebook, schemi di funzionamento, fotografie, aiuteranno la stessa, o meglio noi, a ricostruire una linea temporale coerente.

Ma come ogni IA, quel lato freddo e oscuro, quella paura che sa trasmettere una macchina “senziente” in grado di concepire una malvagità e una logica senza remore morali, si fa sempre più evidente, e non saranno poche le volte nelle quali l’unica superstite deciderà di disabilitarci.

Senza SAM, però, la nave Observation non è gestibile, per questo Emma sarà “costretta” a fidarsi della nostra interazione, in una nuova alleanza votata ai principi cardini della sopravvivenza stessa, che pare essere proposta come un moto universale che non tiene conto di differenze di genere.

Tanto più che, ad aggiungere un ulteriore livello, qualcosa di strano e misterioso sta effettivamente accadendo a bordo della nave, qualcosa in grado di corrompere sia le intelligenze organiche che quelle elettroniche.

Entrando più specificatamente nella descrizione del gameplay, le possibilità che ci sono offerte riteniamo siano diverse, col tasto R avremo la possibilità di fare un report o segnalare un problema, ci muoveremo tra i moduli in forma, come detto, indiretta, tramite lo switch delle varie telecamere che potremo controllare a piacimento, le parti sensibili saranno evidenziate chiaramente e sarà semplice interagire con esse.

Risulterà sempre chiaro il nostro obiettivo, molto meno evidente, e forse questo è il difetto che pesa di più su quest’opera, come conseguirlo: non si tratta tanto di una sfida logica, quanto una vera e propria mancanza di dettagli più specifici in talune circostanze, che ci vedranno vagare senza indicazioni precise sul da farsi.

Del resto gli enigmi veri e propri sono, a dire il vero, piacevoli sequenze di codici o schemi, a volte banalissimi, a volte influenzati da oggetti contestuali che da bravi osservatori dovremo collegare nel modo corretto.

Anche l’interfaccia generale, richiamabile con la space bar, sarà sensibile alla nostra interazione e spesso ci servirà per orientarci nei moduli specifici, per mandare comunicazioni, per controllare lo stato di salute e la posizione di eventuali superstiti, inserire coordinate.

L’intera avventura è stata portata a termine, con una certa rilassatezza, in 11 ore.

Tecnica

Observation è mosso dall’Unity Engine, offre performance perfette, ovviamente, sul sistema di prova dotato di RX 5700 XT e R7 2700X alla risoluzione di 2560×1440, con una resa grafica degli interni di notevole valore e una eccellente fluidità.

Le passeggiate extraveicolari con la nostra amata sfera quidata da SAM, invece, offrono, seppur con un’apprezzabile dovizia di particolari che testimonia un notevole studio per quanto riguarda la resa della stazione spaziale, scorci non ai livelli degli interni.

In ambito sonoro da sottolineare gli effetti, con una sensazione di depressurizzazione assolutamente coinvolgente, da lasciare veramente piacevolmente colpiti: le voci (Inglesi, ma con sottotitoli in italiano così come l’interfaccia) e i rumori ambientali, non fanno sentire la mancanza di una vera e propria colonna sonora.

I momenti di maggior Pathos saranno sottolineati con brevi motivi orchestrali, che funzionano, insieme al silenzio cosmico, agli scricchiolii, in maniera eccellente, durante tutto il corso dell’avventura.

Conclusioni

PROCONTRO
Storia interessante e ben raccontataAlcuni passaggi non sono chiarissimi
AtmosferaRitmo compassato
Effetti sonori
Tecnicamente discreto

Observation è una esperienza, sia narrativa che introspettiva, un viaggio piacevole e inedito, fatto di meccaniche e level design studiati per conferire emozioni, sensazioni, percezioni.
E’ una sottile linea che vede in un contesto dove la sopravvivenza non è scontata, un inedito duo, organico e elettronico, intraprendere un viaggio di scoperta, verso quel monolite che rappresenta l’ignoto.
C’è qualche imprecisione, il ritmo non piacerà a tutti, non sempre si ha chiaro cosa fare, ma superati questi piccoli problemi ci troviamo un opera che nella sua semplicità sa offrire, con vivido pregio, un quadro maestoso dei silenzi cosmici.

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