Stalker 2, il ritorno.

by Patrick Grioni
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Nel 2007 THQ pubblicava un titolo ambizioso di una piccola software Ucraina, GSC Game World, che si ispirava al Film Stalker di Andrej Tarkovskij, autore anche di Solaris, da noi più conosciuto per il remake del 2002.

Nel Film, come nel libro da cui si ispirava (Picnic sul ciglio della strada), gli Stalker erano una casta di intrepidi che entravano nelle cosi dette “Zone” per recuperare artefatti da rivendere poi nel mercato nero.

GSC unì questi elementi a una realizzazione tecnica molto interessante, collocando le vicende in una ambientazione fatta di “anomalie” e contaminazioni radioattive, in uno scenario decadente dall’atmosfera intrisa di tensione: sfruttando la narrativa del disastro di Chernobyl e della città fantasma Pripyat, ne uscì un prodotto che seppur necessitasse di qualche ottimizzazione, anticipava gran parte dello stile estetico che avremmo poi visto, sicuramente con una formula diversa, nella serie Metro.

E’ quindi con estremo gaudio che accogliamo l’annuncio di Stalker 2.

Il titolo sarà mosso dall’Unreal Engine 4 in una zona contaminata costruita sulla base di uno degli ambienti Open World più estesi sul mercato, impreziosita dall’ecosistema A-Life 2.0 che tutti i giocatori del primo capitolo conosceranno bene.

Ma l’aspetto più interessante sarà la non linearità della narrativa, in grado di avere conseguenze sia nelle missioni secondarie sia in quelle principali e di modificare gli equilibri generali.
Altra conferma importante, per capire la direzione artistica, è la dichiarazione perentoria ma rassicurante sulla non presenza di modalità Battle Royale o similari, in modo di mantenere il focus su aspetti più da survival che generalizzare il prodotto a seconda delle mode del momento creando, alla fine, forzature.

Il titolo dovrebbe essere in uscita per un generico 2021.



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