Disc Room Review

by Lorenzo Ugolini
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Distributore: Devolver DigitalVersione testata: SteamCosto: 14,99€ Data rilascio: 22/10/2020

Molti di voi saranno a conoscenza del concetto di “pazienza” nei videogiochi; quella virtù, quella dote, che permette al giocatore di vivere qualsivoglia esperienza videoludica senza rompere controller o tastiere… bene, sappiate che, con Disc Room, vedrete la vostra pazienza “sotto i ferri”, ancora una volta.

Devolver Digital è un Publisher Americano, che porta sul mercato dei titoli particolari, fuori di testa e davvero originali, compresi i recenti Fall Guys e Serious Sam 4. La loro ultima fatica è una collaborazione tra grandi nomi del panorama indie: lo sviluppatore di High Hell Terri Vellmann, i ragazzi di Minit JW Nijman e Kitty Calis e la colonna sonora di Doseone, che ha collaborato anche alle musiche di Enter The Gungeon.

Questa volta, tocca a noi di Pc Gaming Vault, vedere la nostra pazienza sotto pressione: ecco la nostra recensione di questa pazzia!


La morte… è vostra amica


L’anno è il 2089 e un disco gigante è apparso nell’orbita di Giove e, ad un gruppo di scienziati, è stato affidato il difficile compito di andare ad esplorare questo “Mattatoio Intergalattico”; voi impersonerete uno di questi uomini di coraggio, pronto a sfidare la sorte… ancora e ancora.
Provando il gioco, soprattutto nelle fasi iniziali, ci è sembrato di avere tra le mani il classico “rage game” dove, lo scopo del gioco fosse quello di morire, arrabbiarsi e ricominciare da capo; dopo ore di test possiamo dire con certezza che… è proprio cosi, ma è proprio questo il bello di questo prodotto!

La finalità di Disc Room è quello di resistere il maggior numero di secondi (minuti per i più bravi!) all’interno di una stanza piena di Lame dove, ogni 5 secondi, se ne aggiungerà una nuova. Più volte morirete e più livelli ed abilità sbloccherete!

Tali potenziamenti variano dal più comune “Scatto”, fino alla possibilità di fermare il tempo e muoverti tra le miriade di ostacoli e possono essere equipaggiati uno per volta.
Nonostante il gioco sia “ripetitivo”, la possibilità di sbloccare nuove abilità e l’attesa di vedere la pazzia dei prossimi livelli, ci ha spinto a giocarlo e a divertirci; ammettiamo, però, che non è un gioco per tutti e, sicuramente, non adatto a lunghe sessioni di gameplay.

Mappa del gioco!



Non abbiate paura di morire, perchè è proprio lo scopo del gioco e, per quanto possa sembrare strano, i decessi, in questo prodotto, causano non poca dipendenza!


Che carine che sono queste Lame!


Come molti titoli della nostra cara Devolver, il comparto tecnico è sempre un misto tra Pixel Art e una particolare grafica artistica, sempre in grado di accompagnare i ritmi, il contesto e il tema del gioco alla perfezione.
Disc Room è dotato di uno stile espressivo leggero, ma in grado di dare sempre peso a ciò che accade a schermo, permettendo, anche, un’ottimizzazione eccezionale, dando vita ad un titolo che può essere giocato su ogni dispositivo senza problemi.

Esempio di “Mattatoio Intergalattico”


Le Hit Box sono precisissime e ben realizzate, possiamo garantirvi che, ogni morte, sarà sempre “meritata”.
Il sonoro non è da meno, con tracce 8 bit, RetroWave e Synthwave, che sapranno sempre come tenervi compagnia… anche se ci saremmo aspettati qualcosa di più incalzante.


Conclusioni


PROCONTRO
Ti sprona ad andare avanti Ripetitività
Hit Box quasi perfetteColonna sonora un pò troppo “tranquilla”
Difficoltà bilanciata, per tutti i gusti

L’ultima fatica di Devolver Digital ci è piaciuta, portando sul piatto un titolo letale, ma che non si limita al vederci stilare un elenco dei nostri santi preferiti, ma a farci divertire ponendo “la morte” come obbiettivo principale del gioco. Una colonna sonora che, per quanto non sia delle più incalzanti, riesce a tenere testa al ritmo di gioco.
Nonostante la varietà di abilità, avversari e scenari, lo scopo del gioco è sempre quello di sopravvivere ad un mare di Lame che, per quanto a noi sia piaciuto, non è una dinamica adatta a tutti i palati e per molti potrebbe risultare, semplicemente, ripetitivo.

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