DUNE: awakening considerazioni sui 27 minuti di gameplay

by Splintell
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Dopo il grosso annuncio e sulla scia dell’enorme successo del secondo capitolo di DUNE, uscito al cinema qualche mese fa, ecco che arriva un generoso gameplay del nuovo Dune Awakening, della durata di quasi mezz’ora, nella quale possiamo iniziare a farci un idea sulla tipologia di gioco.

Siamo di fronte ad un open world a prima occhiata davvero enorme, dove noi siamo chiamati ad intraprendere un cammino analogo a quello compiuto da Paul Atreides raccontato nei film, anche se non ci è chiaro se questa ambientazione sia precedente, contemporanea o successiva agli eventi visti nei 2 film.

Quanto visto nel trailer mi ha ricordato per certi tratti Starfield, se non altro per la tipologia di shooting e come è sviluppata l’esplorazione ed il gatering delle risorse (oltre al fatto discorso della base e del crafting), con la sostanziale differenza che questo sembrerebbe essere un mondo PvPvE, almeno nelle parti finale e nell’endgame, più simile ad un Extraction quindi, dove si rusha un obiettivo, si combatte e si scappa con il bottino prima dell’arrivo dei vermi delle sabbie.
La presenza dei veicoli sin dalle prime battute fa presagire la vastità della mappa realizzata, un punto a favore nella fedeltà all’opera sicuramente ma che rischia di essere un bel problema lato giocabilità se quello che ci troveremo davanti sono chilometri su chilometri di sabbia senza alcun modo per attraversarli velocemente, dovessimo perdere per qualche motivo il veicolo.

Interessante la componente survival, la gestione dell’acqua durante il giorno e le incursioni dei Sardaukar di notte mentre si vanno a svolgere le varie missioni, missioni che si sono ben guardati dal mostrarci e che immagino siano una componente motrice di tutto il gioco, almeno nella parte single player.
Inutile dire quindi che questo gioco è pensato principalmente per i fan delle opere (cinematografiche e letterarie), regalando loro quindi la possibilità di catapultarsi nel mondo di Arrakis in prima persona (o meglio dire, in terza), sopravvivere seguendo la via dei Fremen e contribuire a plasmare l’universo di DUNE seguendo la propria bussola morale.

La fattura dell’opera sembra essere di assoluto livello; si mette bene in mostra l’Unreal Engine 5 nelle scene ad altissimo contrasto del deserto con una illuminazione degna dei film di Villenueve, anche se devo ammettere che non mi sono piaciuti particolarmente i materiali degli oggetti e le trame dei tessuti, troppo puliti e poco profondi, mancanti di qualche dettaglio come l’usura o la polvere, ma trattandosi di una beta c’è magari ancora tempo per essere accontentato.

Consigliato? Must have? Da segnare la data sul calendario quindi (Early 2025 dicono nel video, non sembra esserci motivo per non credergli)?
Difficile a dirsi.
DUNE da sempre è stato prima (con la saga a tratti infinita di Franck Herbert) ed è tuttora (con le nuove trasposizioni cinematografiche) un opera estremamente divisiva e totalizzante: non ci sono mezze misure, o ami alla follia il mondo complesso e molto realistico, o ne detesti la sua snervante prolissità e politica. Quindi temo che se anche la fattura del titolo possa rasentare la perfezione (e ne dubito fortemente, vista la natura operworld ed il multiplayer, oltre al fatto che il gameplay loop non sembra essere tremendamente vario ed entusiasmante) moltissimi giocatori anche amanti del genere ne rimarranno molto alla larga.
Auguro sicuramente il meglio a FunCom (noti per essere gli sviluppatori di CONAN Exile, oltre che gli editori di Metal Hellsinger, gioco che ho adorato e che potrete scoprire qui) e, da amante della saga, seguirò sicuramente gli sviluppi di questo titolo, fosse solo per la speranza di sfatare quel maledetto tabù dei videogiochi ispirati da opere cinematografiche.

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