Art of Rally Review

by Splintell
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Sviluppatore: FunselektorVersione testata: SteamCosto: 20.99€Data rilascio:23/09/20

Quante volte avete fissato la vostra libreria di videogiochi alla ricerca del titolo ideale da incominciare (o finire che dir si voglia) una nuova avventura ma siete rimasti fermi per ore davanti al trailer di gioco o alle immagini promozionali che letteralmente vi avevano già mostrato il gioco per intero, rivelando di fatto l’ennesimo gameplay con personaggi differenti?
Quante volte vi siete spellati le mani a furia di complimenti su giochi in cui lodavate tecnica, fotorealismo, performance ma non siete riusciti ad andare oltre le 10 ore di gioco?
Da quanto tempo è che i videogiochi sono diventati opere d’arte, esercizi di stile e tecnica, ma hanno smesso di fare la cosa per cui esistono in primo luogo, ovvero divertire ed intrattenere?

Domande retoriche a parte crediamo che l’industria videoludica oggi più che mai, complice ovviamente l’hype per la famosa next gen, si trovi davanti ad un bivio che di fatto determinerà nei prossimi anni le scelte di questa industria: abbiamo da qualche anno una potenza computazionale tale da rendere il fotorealismo e la simulazione non più un sogno lucido e delirante, ma una realtà provata di cui già oggi possiamo godere (il Flight Simulator di Microsoft ne può essere un perfetto esempio), mentre parallelamente vengono portati avanti progetti, molto spesso piccole perle di compagnie definite Indie, che puntano tutto sul gameplay e sul divertimento mentre realizzano i propri giochi, spesso con una veste grafica datata (basti pensare al 2D di Among Us) ma incredibilmente d’impatto.

In questo contesto emerge oggi questo Art of Rally, un vero e proprio inno ai tempi d’oro del rally anni ’70 con la sua naturale evoluzione fino al XXI secolo.
Gli sviluppatori Funselektor, già noti per Absolute Drift, hanno continuato con il loro stile grafico unico, ma hanno realizzato un titolo decisamente più completo ed avvincente.


Ambientazione e storia


Questo Art of Rally vuole essere una panoramica sugli ultimi 50 anni di storia del rally mondiale e dei suoi celebri protagonisti, attraverso le macchine più famose, i circuiti più celebri e le ambientazioni più suggestive. Le mappe inventate richiamano Islanda, Italia, Finlandia, Giappone. Le automobili sono quelle impossibili da dimenticare (anche se qui sono riprodotte senza licenza): abbiamo la coppia di Lancia (Delta Integrale e Stratos), la Audi A4, la Peugeot 206, la Mini Cooper, la BMW, poi ancora la Ford Focus, la Subaru Impreza WRC e tantissime altre auto da ogni epoca, divise per classi di appartenenza.


Gameplay e modalità di gioco


C’è tutto in Art of Rally, tutto quello che si può volere da un gioco di rally è presente. già dal primo avvio abbiamo la possibilità di provare quella che è senza ombra di dubbio la nostra modalità preferita, la guida libera (Free Roaming).
La prima mappa disponibile è quella Finlandese e abbiamo immediatamente accesso da decine di veicoli appartenenti a tutte le categorie, divise tra loro per potenza. La prima cosa strana che notiamo è l’assenza della visuale in prima persona (quella classica dal posto di guida) in favore di circa 8 visuali a volo d’uccello (delle quali una sola è quella più tradizionale, con la camera leggermente sopra ed indietro la macchina), alcune delle quali spettacolari alla vista ma poco pratiche nella guida.
Il feeling di guida è strano di primo impatto, ma abbiamo la possibilità di sistemare numerosi parametri che controllano la risposta dei comandi del nostro veicolo: diventa fondamentale quindi bilanciare il rapporto di controsterzata e l’ABS perché la maggior parte della corsa sarà fatta in derapata. La macchina vuole andare di traverso, il circuito vi obbliga a farlo (almeno nelle gare), quindi è bene imparare a padroneggiare questa tecnica il prima possibile.
le competizioni di certo non mancano e anche solo nella prova a tempo vedere che siete nel miglior 30% dopo decine di tentativi vi farà davvero rendere conto dei miglioramenti nello stile di guida, anche sarete costretti a farli da soli.

Una mancanza importante, che abbiamo accusato notevolmente, in particolare all’inizio, è l’assenza di indicatori di velocità, frenata o traiettoria che sono un po’ la sintesi delle informazioni che riceverebbe un pilota dal suo secondo; queste informazioni sono essenziali per poter affrontare al meglio una prova a tempo, per spingere al massimo senza finire fuori strada, sbagliare un salto, finire in acqua o capovolti.


Tecnica


Iconico è dir poco, questo stile grafico nella sua leggerezza riesce a catturare ed a rimanere impresso, mentre la colonna sonora vi accompagna e vi incalza durante tutto il percorso.
Sebbene automobili ed oggetti in gioco siano semplificati al massimo nelle forme (e quindi nei poligoni che sono ridotti al massimo, tutto in favore in teoria della leggerezza del titolo e dei suoi requisiti minimi), gli ambienti di gioco, le colline, la vegetazione hanno un’impatto visivo a tratti indescrivibile.
Spessissimo si ha la sensazione di correre all’interno di un quadro impressionista, di sfrecciare tra le pennellate che dipingono la collina dove siamo finiti fuori strada o l’albero che abbiamo colpito in pieno alla terza curva; questo aiuta moltissimo il gioco ad avere un carattere unico.

Decisamente meno accattivanti sono i menù, essenzialmente una schermata bianca con scritte in nero, che spezza davvero tanto l’armonia di quanto mostrato a schermo.
Dobbiamo segnalare un crash inaspettato dopo circa 4 ore di gioco, ma per il resto l’esperienza di gioco si è dimostrata estremamente piacevole e priva di bug.

Dobbiamo segnalare anche un insolito problema dovuto probabilmente ad un ottimizzazione generale del prodotto su PC: inspiegabilmente con una GTX1060 non siamo riusciti a superare la barriera degli 90 fps (versione Driver NVidia 456.71).
Come potete notare dalle immagini la percentuale di utilizzo GPU si attesta sempre sul 98/99%, ma genera un framerate incredibilmente instabile capace di balzi dagli 80 fino ai 40 fps, anche se questo non causa affatto problemi alla giocabilità del titolo, che rimarrebbe ottima anche a 30 fps; crediamo possano esserci dei problemi nella gestione e nell’ottimizzazione del comparto grafico, anche se questo titolo è esclusivo per PC Windows, MAC e Linux. Quello che a prima occhiata sembrerebbe essere una grafica snella e votata unicamente alle performance in gioco (senza ovviamente tralasciare lo stile) si rivela per essere un’autentico mattone indigesto per la scheda grafica, che viene spremuta a dovere senza però restituire le performance aspettate.


Conclusioni


PROCONTRO
Grafica quasi poeticaVisuale a volo d’uccello
Guida estremamente divertenteAssenza di indicatori
Tante modalità di giocoProblemi di stabilita del framerate
Problemi di ottimizzazione grafica

E difficile valutare correttamente questo titolo, sulla carta ha tutto quello che serve ad un gioco del genere per essere ottimo: buon gameplay, buona rigiocabilità, classifiche online, carattere grafico riconoscibile e godibile, buona colonna sonora. Qual è il problema allora? Perché non è il miglior gioco di rally in commercio?
Forse perché questo Art of Rally, purtroppo, sembra datato, appartenente ad un altra epoca; siamo consapevoli che il sapore quasi vintage sia un altro dei suoi punti di forza capaci di donargli ulteriore carattere come gioco quasi autoriale, ma inevitabilmente lo relega in una categoria a sé stante, che non lo fa competere ad armi pari con altri colossi del genere come Dirt Rally.
Oggi più che mai la presentazione tecnologica è uno dei requisiti che completano l’esperienza e ne consacrano lo spazio entro il quale un prodotto ambisce a installarsi, Art of Rally è un opera unica ma di nicchia, che diverte ma non ambisce, che sorprende ma che ti costringe a chinarti e sottostare ai suoi compromessi.

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