Iniziamo la build
Per realizzare la nostra configurazione di prova abbiamo utilizzato una CPU Ryzen R7 9800X3D, una mainboard MSI Tomahawk B650 Wifi, Ram Corsair Vengeance RGB PRO SL 16 GB DDR5 6200 Mts e una Nvidia RTX 4070 Super MSI Ventus Trio.
Come dissipatore CPU un AIO Thermalright 360 , con un totale di 7 ventole extra sempre Thermalright.

La parte sicuramente più semplice dell’installazione è anche quella fondamentale, ovvero l’assemblaggio del blocco MoBo+Ram+CPU.
La disposizione degli spazi del case è semplicemente geniale: avendo la finestra principale in posizione frontale si riesce molto facilmente ad avere accesso alla piastra sulla quale assicurare la scheda madre che sarà sempre davanti a noi, come in un case tradizionale, ma sarà a sua volta anche il pezzo centrale a vista della build, l’intelaiatura sulla quale far risaltare ogni componente seppur rimanendo in secondo piano.


Come ogni volta (mi) succede, il grosso del lavoro su ogni build è quasi sempre la posa del dissipatore: questo non perchè sia particolarmente complicato questo case, tutt’altro.
La realtà del fatti è che personalmente vedere ancora nel 2025 i connettori pwm come standard è quantomeno anacronistico; esistono sicuramente le ventole “zero cavi” che utilizzano i pogo pins (o sistemi analoghi) per le interconnessioni, ma attualmente sono ad un prezzo abbastanza proibitivo per chi vuole farsi una build concentrando il budget sulle prestazioni più che sulla semplicità e sulla pulizia estetica; posso solo sperare che si diffondano sempre di più fino a diventare il nuovo standard per le ventole, specialmente per soppiantare del tutto i brigde per il daisy-chain delle ventole, visto e considerato che non ci sono (spesso) più di 2 porte sulla scheda madre per alimentare i pwm delle ventole ARGB.
Dopo aver montato (smontato e rimontato 2 altre volte) il tutto, il risultato finale è il seguente.
Si, ho tolto i pannelli per le foto perchè i riflessi rovinavano le foto



Qualche nota a margine post assemblaggio:
- Si riconfermato ottimi i sistemi di fissaggio rapidi dei pannelli senza viti o simili: nel bisogno immediato di accedere all’interno del case, poterlo fare subito senza perder tempo a svitare è senza dubbio un grandissimo passo avanti, oltre che (come già detto) un grosso plus per l’estetica del prodotto.
- Il case è estremamente contenuto nonostante la sua capienza di 600 litri (da cui il nome appunto), sfruttando molto l’altezza risulta molto più piccolo di quello che in realtà è. Si presta perfettamente ad occupare quegli spazi sulle scrivanie che magari non sarebbero adatti per un classico mid tower è anche a poter stare in luoghi generalmente non “adatti” ad un case, come per esempio un salotto.
- Design sicuramente unico: qui entra in gioco il gusto personale e quindi o lo si ama o lo si odia, c’è veramente poco da mediare in questo contesto ma non posso fare a meno di non sottolineare la somiglianza con la scelta di design della Xbox Series X: sebbene non sia un parallelepipedo monolitico, gli angoli squadrati e la sua verticalità pronunciata sono decisamente simili, avendo in più il vantaggio di essere aperto e di poter mettere in mostra i suoi componenti interni, come farebbe una teca protettiva.
Adesso arriviamo invece alle note dolenti che sono emerse dopo per ultimato la build; poche ma presenti.
- Da evidenziare che la vernice di questo case è estremamente fragile, basta davvero poco per scheggiarla negli spigoli (nessun problema per le parti piatte, almeno per ora). Vi consigliamo quindi di maneggiare con estrema cura i pannelli e di appoggiarli sempre su superfici morbide.
- Le slitte sui fianchi, quelle per montare le ventole o i radiatori, sono di lamiera estremamente sottile e davvero molto morbida: anche in questo caso vi consigliamo di fare attenzione quando andate a serrare le viti perché il rischio di deformarle è concreto, specialmente se vi tocca smontare e rimontare il tutto più volte.