Sviluppatore: | Distributore: | Versione testata: | Costo: | Data rilascio: |
Ryu Ga Gotoku Studio | SEGA | Steam | 59,99 euro | 20/02/2025 |
Sistema Prova |
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Processore: Ryzen 5 3600 |
Scheda Grafica: rtx 2080 |
Ram: 16 gb ddr4 3200mhz |
Oggi parliamo di like a dragon: pirate in Hawaii. Uno spin off della rinomata serie “yakuza” (ora “like a dragon).

Il titolo, ambientato dopo gli eventi del capitolo principale, ci mette nei panni del cane pazzo di shimano, Goro Majima, uno dei personaggi più apprezzati dell’intera saga, alle prese con un naufragio su un’isola a largo delle Hawaii e con una forte amnesia, tanto da non ricordare più niente del suo passato. Nuovi volti faranno l’apparizione in questo nuovo capitolo della saga, alcuni porteranno tenerezza e allegria, altri, solo una gran voglia di riempirli di pugni, in puro stile Majima.


Like a dragon: Pirate in Hawaii, si presenta con una struttura solida anche se ereditata dal fratello maggiore “infinite wealth”, infatti, durante la nostra avventura, ci imbatteremo in personaggi, minigiochi, attività che abbiamo già fatto nel capitolo principale e che, almeno per chi, come me, arriva a distanza di solo un anno da infinite wealth, potrebbero risultare un po’ ridondanti, soffrendo molto di assets flip. Il sistema di combattimento è stato totalmente rivisitato, introducendo combo aeree, tanto da ricordare, a tratti, un Hack’n’slash. Majima possiede 2 stili di combattimento: Cane pazzo di shimano: combattimento veloce, ricco di schivate e focus principale su un bersaglio singolo. Pirata: armato di sciabola e pistola, permette di attaccare tantissimi nemici contemporaneamente, usare un gancio per poterli raggiungere o eseguire delle mosse fuori di testa. Insomma… per quanto ci siano “solo” 2 stili di combattimento, ci sono tantissime mosse e statistiche per ogni palato, perfezionando ogni stile grazie anche ad un bellissimo sistema di equipaggiamento; il nostro capitano, infatti, potrà indossare un anello per ogni dito, conferendo statistiche capaci di conquistare i 7 mari!

Ma la nostra avventura non finisce qui… parliamo ora dell’esplorazione con la nave, il fulcro di questa nuova avventura targata Ryu ga gotoku.


Oltre alla nostra pazza sciabola, avremo a disposizione anche una nave ed una ciurma, pronta per essere addestrata tramite un sistema di progressione molto simile a quello che erano i Sujimon nel capitolo principale; potremo quindi fargli regali, reclutarli in giro per la città e scegliere, in base alle loro abilità, chi si presta meglio e per cosa. Come ogni pirata che si rispetti, dovrete andare in giro per le isole intorno alle Hawaii a cercare tesori, nonché scoprire e trovare i 4 strumenti delle divinità marine. Il lato tecnico, tra alti e bassi, se la cava discretamente, grazie anche ad una buona implementazione del dlss e, nonostante il mondo ricco di npc, anche un discreto frame rate. Il problema principale, è la saturazione, non modificabile in gioco, che rende i colori scuri super scuri e i colori chiari accecanti, rendendo una parte dell’esperienza un po’ “tediosa” e, prima di farci l’abitudine, passeranno prima un po’ di orette di sofferenza.


Al momento della recensione, il gioco non ha ricevuto ancora il fix, ma si spera che arrivi presto, essendo un problema noto.