Serious Sam: Siberian mayhem Review

by Luca Vitale
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Sviluppatore: Distributore: Versione testata:Costo: Data rilascio:
CroteamDevolver DigitalSteam19,99 €25 Gennaio 2022

Per chi é cresciuto con un mouse in mano il nome “Serious Sam” non può che portare alla mente molti ricordi. Uscito all’ inizio del millennio tra una pernacchia a Duke Nukem ed un dito medio ad Half Life, il primo capitolo é riuscito a crearsi spazio in un mercato che all’ epoca stava attraversando un momento di rapida espansione.

La ricetta era semplice: tanta azione, poche chiacchere e tanti, tanti nemici da far scoppiare a fucilate trotterellando per spazi estremamente vasti, il tutto guarnito da battutine idiote e situazioni altrettanto ispirate.

Nata inizialmente come progetto di modding non ufficiale a cura di Timelock Studio, esce a quasi due anni di distanza dal quarto capitolo “Siberian Mayhem“, espansione standalone di Serious Sam 4 ambientata nella gelida Siberia.

Croteam, avendo notato il talento del team di modder russo, ha preso la virtuosa decisione di collaborare con essi e portare il progetto agli standard di un prodotto ufficiale e come tale pubblicarlo.

Il risultato, nel bene e nel male, é niente di meno che un altro (im)perfetto Serious Sam.

Non c’é bisogno di una recensione per convincere un fan della serie a giocare Siberian Mayhem, d’altronde chi mai ha avuto l’opportunità di provare uno dei tanti capitoli, può bene o male immaginarsi in cosa ci si andrà inevitabilmente ad impelagare, ma per quelli che Serious Sam l’hanno sempre e solo sentito nominare, se lo lascino dire, questa é la perfetta occasione per provarci.


DIREZIONE TUNGUSKA


Il protagonista non poteva non essere il leggendario antieroe Sam “Serious” Stone, seriamente determinato a raggiungere la regione del Tunguska, in Siberia, per sgominare tale Generale Brand, che dopo aver tradito la razza umana rubando un manufatto essenziale per la sopravvivenza della stessa, si é rifugiato nella remota regione russa per un rendez-vous con l’ostile esercito alieno dei Mental. La trama é comunque marginale, banalotta e appena accennata, ruotante tutta intorno alla ricerca del nemico. Si poteva fare certamente qualcosa di piú ma alla fine ce lo possiamo far andar bene così, perché chi ha giocato ai precedenti capitoli coglierà certo quei pochi rimandi alla serie principale, gli altri non dovranno scervellarsi per capire intricati collegamenti di trama ed in generale non si sentiranno troppo straniti.


LA TRADIZIONE CHE FUNZIONA…


Spiegare Serious Sam a chi non l’ha mai giocato non é facile come potrebbe sembrare.

In sostanza, dal momento in cui si preme il tasto d’ avvio ci si debba trovare a scorrazzare tra i livelli fronteggiando interminabili orde di decine e decine di nemici il cui unico obiettivo, ovviamente, é quello di ridurci in tanti piccoli pezzettini. Una sfilza di bocche da fuoco dalla spiccata varietà rappresentano l’unico modo per ricalibrare le sorti e raggiunger l’ obiettivo designato. Le sessioni di shooting vengono intervallate da brevi sessioni esplorative utili a rifornirsi di salute e munizioni per poi ripartire armi in pugno e farsi strada attraverso l’orda successiva.

Il level design caratterizza ambientazioni cupe, decentemente ispirate ed abbastanza variegate, é cucito attorno alle esigenze di un sistema di movimento che affonda le sue radici nei paradigmi degli arena vecchia scuola: mentre si cerca di sparare ai nemici con la miglior precisione di cui si dispone, ci si muove tanto lateralmente e all’ indietro, si salta per schivare le cariche nemiche ed in generale ci si tiene sempre in movimento puntando a raccogliere nel frattempo quante piú cure, armature e munizioni possibili.

Ci si trova nell’ inerzia di una soddisfacente ed impegnativa danza di morte, i cui passi vengono scanditi dai rintocchi di un fucile a pompa, un lanciagranate o un bel cannone dei pirati.

Le abilità di Sam possono essere potenziate tramite dei punti ottenibili recuperando nel corso dell’ avventura delle strane capsule aliene dal color porpora che una volta rotte, possono essere inalate.

Il gioco é suddiviso in cinque capitoli principali che offrono tra le 6 e le 8 ore di gameplay, ma dipende tutto dalle abilità del giocatore visto il grado di difficoltà decisamente elevato rispetto gli standard odierni.


…MA NON NELLA TECNICA


Sistema Prova
Processore: i9 10900KF
Scheda Grafica: 2080Ti
Ram: 16Gb DDR4 3200mhz CL16
Archiviazione: 1Tb Sabrent Rocket PCIe 3.0

Il Serious Engine 4, come nel caso del precedente quarto capitolo (ma pure del terzo), non fa certo miracoli. Il livello tecnico é semplicemente mediocre e le performance, pur essendo decenti, non rispecchiano fino in fondo il livello grafico del titolo. Con il preset Ultra, il framerate medio su 2080Ti in 1440p oscilla attorno i 130 Fps con picchi negativi che si attestano sui 100 Fps.

L’ impatto complessivo é accettabile ed in alcuni casi si scorgono panorami apprezzabili. Non che comunque si abbia molto tempo per ammirarli.

A farci storcere davvero il naso, almeno sulla nostra macchina con a bordo Windows 11 risulta sempre una specie di micro-stuttering, impossibile da togliere se non abbassando ingiustificatamente i dettagli e la risoluzione o impostando l’ alta priorità CPU tramite task manager. Tale problema é dovuto ad una pessima ottimizzazione del multithreading. Dei 20 Thread disponibili solo 8 sembravano essere interessati dall’esecuzione dell’ istanza dedicata al gioco ed é quindi chiara la presenza di una situazione di CPU bound. Facendo un giro in rete sembra proprio che il nostro non sia un caso isolato.

Da un engine progettato per gestire decine, se non centinaia o addirittura migliaia di nemici a schermo ci si aspetterebbe che almeno il multithread fosse sfruttato come si deve.

Carine ma non memorabili le musiche che accompagnano ed incalzano l’azione. Il livello di volume però preimpostato é decisamente troppo alto, meglio abbassarlo ancor prima di iniziare.

Indecente la “localizzazione” in lingua italiana. Con ogni probabilità data in pasto ad un traduttore automatico, risulta piena di periodi incoerenti con i costrutti della lingua italiana. É meglio evitarla se possibile.


CONCLUSIONI


Siberian Mayhem é una versione in scala ridotta di Serious Sam 4 dal costo e dalla durata contenuta che fa quel che deve e forse anche piú: sono certo 6-8 ore di divertimento per gli appassionati, ma anche il perfetto punto di ingresso per chi vuole affacciarsi per la prima volta alla serie.

Difatti, partire da Syberian Mahyem é un’ ottima occasione per capire se l’ offerta ludica proposta dalla saga di Serious Sam rientra nelle proprie corde ad un prezzo contenuto, investendo relativamente poco tempo in un prodotto che, sebbene non si puó certo dire rispetti a pieno gli standard tecnici attuali, risulta visivamente piú appagante di prodotti risalenti a 15 o 20 anni fa.

Pur non riuscendo (o non volendo) evolversi e rinnovarsi seguendo il percorso battuto dal recente DOOM o dagli ultimi Wolfenstein, Serious Sam offre una formula ludica che, nonostante tutto, funziona ancora dannatamente bene.


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