Anche l'occhio vuole la sua parte
Nella parte interna del case abbiamo a che fare con tutte le peculiarità di questo form factor più unico che raro : il The Tower 600 si candida tranquillamente a pezzo d’arredamento, un qualcosa che oltre a fare da vetrina per la vostra pregiata build, è esso stesso un pezzo di design non indifferente, capace di spiccare e catturare l’attenzione su ogni scrivania vogliate posizionarlo.
Altro punto decisamente importante nell’analisi del prodotto è la filosofia adottata per il suo assemblaggio.
Siamo stati piacevolmente sopresi nel notare la quali totale assenza di viti (sia classiche che thumb) nella struttura esterna e nei pannelli: tutte le pareti esterne ed i pannelli in vetro temprato si reggono in posizione tramite un ingegnoso sistema di clip a pressione (pannello frontale principale) o a incastro. Questa scelta dona al prodotto un estetica assolutamente pulita ed estremamente minimalista, essendo al contempo facilissima da smontare e rimontare senza l’ausilio di alcuno strumento.
A seguire un’inquadratura di un fianco dopo se ne può apprezzare la pulizia esterna.

Prima di iniziare il montaggio vero e proprio, abbiamo solo 2 considerazioni da fare.
Come già detto in precedenza, il vero “problema” (dove per problema si intende la parte più tediosa nel realizzare le build) consiste nell’assicurarsi di aver studiato un sistema ottimale di ventilazione del case andando a posizionare correttamente tutte le ventole necessarie andando a favorire l’ottimale estrazione di calore dai punti caldi del PC per riversarlo a suo esterno nel modo più rapido e soprattutto silenzioso possibile.

Esistono principalmente 2 correnti di pensiero quando si organizza un raffreddamento ad aria (nonostante l’AIO, il radiatore viene comunque raffreddato da un flusso di aria che dobbiamo guidare): parliamo della positive pressure e della negative pressure da ottenere all’interno del proprio case,
l’ideale sarebbe ovviamente il perfetto bilanciamento, cosa realizzabile solo teoricamente a meno di un controllo maniacale sugli rpm di ogni singola ventola ed uno studio esatto sulla fluidodinamica dell’aria all’interno del case; non è questo il nostro caso.
In sintesi, per positive pressure si indica un orientamento delle ventole che favoriscono di molto l’ingresso di aria all’interno del case a scapito della sua estrazione ( più ventole in push rispetto a quelle in pull), mentre per negative pressure si intende esattamente l’opposto, favorendo quindi di molto l’estrazione rispetto all’ingresso.
I vantaggi / svantaggi di una configurazione rispetto all’altra possono essere così riassunti.
- In una build positive pressure andremo a creare un leggero eccesso di aria all’interno del case, cosa che permette di alimentare facilmente di aria i radiatori ed impedisce che altra aria entri nel case da parti che non sono schermate dai filtri antipolvere: questa build risulta quindi più pulita internamente, più silenziosa in quanto tendenzialmente si possono regolare gli rpm in ingresso su velocità più basse essendo in numero maggiore ma l’aria all’interno del case tende a ristagnare, riscaldandosi fino ad essere meno efficace nel raffreddare i componenti.
- In una build negative pressure avviene esattamente l’opposto, creeremo quindi un leggero vuoto all’interno del case andando a mettere molte più ventole in pull rispetto a quelle in push: questo farà si che l’aria in ingresso verrà espulsa fuori molto più velocemente, permettendo quindi ai componenti interni di avere aria sempre fresca al suo interno per un raffreddamento ottimale: gli svantaggi sono che queste build tendono a sporcarsi internamente più facilmente in quanto l’aria tende ad entrare anche dalle varie fessure che non sono schermate dai filtri antipolvere e sono anche più rumorose poichè è necessario che le ventole in pull girino molto più forte per ottenere questo risultato, sforandole anche.
Nella build attuale andremo a seguire le indicazioni di Thermaltake per ricreare lo schema CTE che nella pratica rispecchia in pieno la filosofia delle build a positive pressure, configurazione che personalmente preferisco perchè al costo di qualche grado °C (potenziale) in più, otteniamo un sistema molto più silenzioso e soprattutto pulito.

Se siete curiosi di saperne di più sul CTE, vi invitiamo a fare un salto sulla pagina ufficiale di Thermatake dove viene spiegato il tutto con dovizia di particolari, mentre nella nostra review del CTE 500 ne potete vedere una sua diretta applicazione.