Elex II Review

by Zethras Gorgoth
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Sviluppatore: Distributore: Versione: Costo: Data rilascio:
Piranha BytesTHQ NordicSteam49,99 euro01/03/2022

Per quanto non eccessivamente prolifica in termini di opere realizzate, almeno in comparazione con altre software house, Piranha Bytes si è indubbiamente fatta un certo nome negli ultimi vent’anni. E’ infatti impossibile nominare questa casa tedesca senza pensare alle IP di Gothic e Risen, titoli apprezzati da pubblico e critica e forti di un gameplay e di un comparto narrativo che in molti hanno sempre considerato di prim’ordine. Oggi, nel 2022, in un mondo in cui i generi action rpg e open world riscuotono un successo maggiore rispetto al passato, i ragazzi di Piranha Bytes sono tornati alla carica con un nuovo episodio della serie Elex, che come il suo predecessore mischia l’rpg d’azione e l’open world per portarci in un mondo infestato da entità ostili e desiderose di ridurci in una moltitudine di pezzettini. Saranno riusciti i ragazzi tedeschi a confezionare un titolo degno di nota, in grado di elevarsi dalla normalità della massa del genere? Restate con noi e potrete scoprirlo, perchè oggi siamo qui proprio per parlare della loro ultima fatica: Elex 2.


Una nuova minaccia per Magalan


Sono passati alcuni anni dalla guerra delle Albe contro il popolo libero, che ha visto nel Comandante Jax il suo campione assoluto, colui che ha sconfitto l’Ibrido e ha riportato una momentanea pace sul pianeta di Magalan. Ma se c’è una cosa che anche la nostra storia insegna è che gli esseri umani sono allergici alla pace e, ben presto, le fazioni presenti sul pianeta Magalan sono tornate alla loro solita routine di scontri per il dominio o semplicemente per il prestigio o la ricchezza.

Tutto questo viene però interrotto da una nuova minaccia; un’invasione da parte di una razza aliena conosciuta come Skyand. Jax, ritiratosi a vita privata a vivere come un eremita dopo la guerra che l’ha visto sconfiggere l’ibrido, è uno dei primi a subire gli effetti dell’invasione: la sua casa viene completamente distrutta dalla venuta degli Skyand costringendolo a lottare per la propria sopravvivenza. Salvato da una persona che si rivela ben presto far parte del suo passato, Jax dovrà percorrere le lande dell’emisfero per radunare combattenti per il Sesto Potere, ultimo baluardo delle specie senzienti di Magalan contro l’invasione degli Skyand. La guerra è iniziata, e non c’è spazio per gli errori: vita o morte dipendono da noi.


Una sfera che non riesce ad essere perfettamente tonda


Appena preso il controllo di Jax, il nostro protagonista, ci renderemo conto immediatamente di come in Elex 2 confluisca un gran numero di influenze, le quali sono facilmente identificabili se si ha seguito il medium del gaming negli ultimi 10 anni. La prima cosa che si può notare è un sistema di controllo del tutto simile a quello visto in Dark Souls. Oltre a muovere Jax con la levetta sinistra potremo infatti compiere alcune azioni che richiamano in maniera prepotente l’action rpg di From Software, come la rotolata, la parata e una forma molto acerba di parry.

Acerba, si, ma che è funzionale in quanto ha l’effetto di interrompere l’attacco del nemico permettendoci un attacco pressoché gratuito ai suoi danni. Jax potrà anche saltare, sebbene questa sia una meccanica che ci siamo trovati a sfruttare estremamente di rado, se non nelle primissime battute di gioco, e che passerà rapidamente in secondo piano in favore del jetpack. Questo ci verrà consegnato nella prima mezz’ora scarsa di gioco e sarà un compagno essenziale per l’esplorazione del mondo di Magalan.

Al netto della necessità di potenziarlo tramite appositi componenti che potremo reperire in giro, tramite il jetpack vedremo l’esplorazione svilupparsi non solo orizzontalmente, ma anche e soprattutto verticalmente, consentendoci di raggiungere vette e appoggi che normalmente ci avrebbero richiesto lunghe operazioni di aggiramento degli ostacoli. E il jetpack è, forse, proprio il punto di maggior pregio del gameplay di Elex 2, che rende le esplorazioni qualcosa che ci farà spesso pensare di essere al controllo di una trasposizione di Iron Man piuttosto che di un personaggio ex novo e originale. Non soltanto potremo usare il jetpack per darci una vigorosa spinta verso l’alto, o per fluttuare a mezz’aria una volta che sbloccheremo il potenziamento adeguato, ma premendo il tasto di attivazione del jetpack unitamente a quello dello scatto a piedi sarà possibile letteralmente volare, seppure la durata del volo dipenderà da quanto avremo potenziato la riserva di carburante del nostro apparecchio.

Di esplorare Magalan ce ne sarà un estremo bisogno, e nel farlo ci troveremo ad esplorare gli ambienti più disparati, perfettamente in linea con il mondo post apocalittico in cui si ambienta Elex 2: dalle tundre innevate a nord della mappa a vere e proprie zone vulcaniche, passando per coste marine e foreste piene di mostri, zone urbane e impianti urbani e industriali in rovina. La varietà di ambientazioni proposta dal titolo Piranha Bytes è estremamente elevata, e considerando il tempo che passeremo ad esplorare gli ambienti questo non può che essere un bene.

Come suggerito dagli stessi sviluppatori avremo infatti a che fare con un gioco assai difficile, dalla curva di apprendimento estremamente ripida inizialmente, che ci costringerà a calibrare con oculatezza i nostri spostamenti, pena l’imbatterci in nemici troppo forti per il nostro livello ed equipaggiamento e che potrebbero sconfiggerci con uno o due colpi.

La mappa di Elex 2 è talmente vasta che per percorrerla da un capo all’altro sono necessari svariati minuti di tempo reale, e se in questo l’aggiunta del jetpack può in qualche modo venire in aiuto, non sarà comunque sufficiente a permetterci di abbreviare in maniera considerevole la durata dei nostri viaggi, senza che peraltro sia presente alcuna schermata di caricamento durante detta esplorazione. Certo, il mondo di gioco è talmente vasto e diversificato che talvolta è divertente perfino vagare senza meta per scoprire cosa abbia da offrirci, fra interazione con gli npc, missioni secondarie e tanto altro ancora, ma i ragazzi di Piranha Bytes hanno saggiamente pensato a rendere le cose un po’ più facili al giocatore, a modo loro. Ed è quindi per questo che è stato inserito un sistema di viaggio rapido, non accessibile in qualsiasi momento ma con la necessità di essere sbloccato. Maggiore sarà la nostra esplorazione più ci imbatteremo in vere e proprie stazioni di teletrasporto, che una volta attivate ci permetteranno di raggiungere istantaneamente un determinato punto della mappa. Ce ne sono in tutto 35 e, come regola generale, sono posizionati nei punti nevralgici della mappa, vicino ai luoghi di interesse, il che rende di per sé facile capire se nelle vicinanze ne sia presente uno o meno: qualora un punto da raggiungere si riveli troppo lontano è generalmente indice del fatto che nelle sue vicinanze debba essere presente un punto di viaggio rapido, che sarà necessario individuare.

Elex 2 è un gioco di ruolo, e ovviamente è contemplato il salire di livello, pratica che si rivelerà a dir poco essenziale per proseguire e avere ragione dei nostri avversari, ma che non sarà in alcun modo sufficiente; sarà necessario qualche passo in più per poter essere in grado di dire la nostra contro le mostruosità, umane e non, che incontreremo su Magalan e che non vedranno l’ora di farci la pelle. Ad ogni level up avremo a disposizione 10 punti attributo che potremo distribuire a nostro piacimento fra le statistiche principali di Jax: forza, costituzione, destrezza, intelligenza e astuzia. Aumentare queste caratteristiche avrà due effetti fomdamentali, il primo dei quali nonchè il più ovvio sarà quello di aumentare un modificatore di caratteristica che a sua volta si ripercuoterà sui danni che infliggeremo, sulla quantità di hp di cui disporremo e così via. Il secondo effetto sarà quello di soddisfare i requisiti per sbloccare equipaggiamenti e abilità, che saranno il vero cuore dell’avanzamento di Elex 2, ciò che ci renderà davvero potenti e capaci di seminare morte fra i nostri avversari.

All’inizio di questa recensione abbiamo citato Dark Souls come una delle influenze di questo titolo, e ancora una volta ci troviamo a ribadire il concetto. Per poter equipaggiare armi e scudi bisognerà soddisfare determinati requisiti di caratteristica, molto spesso limitati a forza e/o destrezza, ma questi valori non andranno in alcun modo ad influire in maniera dinamica sui danni delle armi o sulla protezione offerta dagli scudi, che rimarranno fissi per ogni oggetto. Ed è proprio qui che entra in gioco il secondo fattore che determina l’importanza del level up: i punti abilità. Certo, è possibile ottenere armi più potenti che infliggano un maggior quantitativo di danni, e anzi sarà necessario farlo, ma tramite le abilità che acquisteremo potremo fare le vere magie. Spesso non solo in senso figurativo.

Oltre ai 10 punti attributo, ad ogni level up corrisponderà l’acquisizione di un punto abilità, il quale potrà essere usato per acquistare o potenziare un’abilità nello skill tree a disposizione di Jax, piuttosto ampio e comprensivo di incremento dei danni o delle difese, maggiore velocità di rigenerazione di hp e stamina, possibilità di creare pozioni, munizioni o scassinare serrature e via dicendo. Le abilità disponibili sono davvero tante, al punto che sarà impossibile acquisirle tutte in un’unica partita, e permetteranno una profondità di sviluppo del nostro personaggio a dir poco immensa. Per imparare le abilità avremo bisogno innanzitutto di individuare un insegnante specifico, competente nel particolare tipo di skill che vogliamo incrementare, e successivamente dovremo assicurarci di soddisfare i requisiti di caratteristica per l’apprendimento, oltre naturalmente ad avere il giusto quantitativo di elexit, la valuta del gioco, per pagare letteralmente la lezione ricevuta. E man mano che proseguiremo con questo iter, guadagnando livelli su livelli, divenendo capaci di sbloccare determinati equipaggiamenti o abilità per Jax, diventeremo sempre più forti e saremo in grado di reagire efficacemente ai pericoli che infestano Magalan.

Una componente importante per la nostra sopravvivenza è rappresentata da un sistema di crafting non eccessivamente complesso ma che, una volta capitone il funzionamento diventa anche piuttosto divertente da gestire. Esplorando il mondo di gioco avremo modo di raccogliere un numero spropositato di oggeti, dai frammenti di elexit alle materie prime come i minerali, passando per le armi dei nemici alle piante e perfino del cibo. Ognuno di questi oggetti potrà essere utilizzato in stazioni apposite per creare nuovi equipaggiamenti, col duplice prerequisito di possedere gli oggetti adeguati e di aver investito almeno un punto nell’abilità corrispondente. Facendo questo saremo in grado di creare munizioni per le nostre armi, versioni migliorate delle armi che troveremo, fondendole e creandone di nuove e pozioni dagli effetti più disparati.

Esiste perfino la possibilità di trovare delle gemme, che tramite gli appositi banchi da lavoro potranno essere incastonate nelle armi, aumentando le nostre possibilità a dismisura. Interagendo coi falò sparsi nel mondo di gioco sarà invece possibile utilizzare gli ingredienti che troveremo per, letteralmente, cucinare. In questo Elex 2 ricorda molto il sistema di crafting presente in Skyrim, sebbene non ne eguagli la profondità. Non che ve ne sia bisogno, in ogni caso, perchè questo sistema è sufficientemente leggero da non diventare un peso per il giocatore e si rivela invece una piacevole aggiunta che non fa altro che aumentare la profondità dello sviluppo del nostro personaggio.

Anche quando saremo in grado di “mantenere la posizione” contro il nemico di turno, però, potremo accorgerci che ci sono alcuni problemi che rendono certi combattimenti più una seccatura che altro. Nei primi momenti di gioco potrebbe capitare di avvertire una certa legnosità dei comandi, una sorta di pesantezza che sembra permeare le risposte agli input che daremo a Jax. Con un po’ di spirito di osservazione sarà possibile rendersi conto di come questo sia dovuto ad un input lag piuttosto fastidioso: dall’immissione del comando all’effettiva messa in atto da parte del nostro protagonista ci sarà sempre un ritardo di circa mezzo secondo, che ci porterà forzosamente a dover calcolare la pressione del tasto in base alla distanza dal nemico, il che non sarebbe nemmeno un problema così grave di per sé se non fosse per il fatto che la maggior parte dei nemici è abbastanza veloce da colpirci prima che si sia in grado di reagire.

Ma anche nel caso in cui si riesca ad evitare di essere colpiti, cosa comunque possibile, ci si renderà conto del fatto che spesso i nemici potranno colpirci a dispetto della scarica di colpi che staremo riversando loro addosso, facendoci subire un danno che spesso apparirà immeritato. E’ comunque possibile effettuare, mediante la pressione di un tasto, un cosiddetto bash con lo scudo, o una ginocchiata nel caso non lo si utilizzi, che tecnicamente dovrebbe stordire il nemico e aprirci una finestra utile per attaccare. Fa però sorridere e lascia alquanto perplessi come sia possibile utilizzare questa mossa per stordire nemici grossi dieci volte Jax, come i troll, mentre altri nemici più piccoli ne sembrano del tutto immuni, lasciando un retrogusto amaro in bocca ogni volta che si subiscono danni in queste situazioni, in quanto sarà inevitabile percepire il danno subito come ingiustificato.

Non va molto meglio con l’intelligenza artificiale dei nemici, che talvolta si fa perfino fatica a chiamare intelligenza. Non soltanto ci saranno momenti in cui sarà possibile caricare come forsennati verso un gruppo di nemici, attaccarne uno e notare come alcuni di quelli intorno a noi non sembrino reagire in nessun modo, ma nella maggior parte dei casi sarà possibile rinchiudere il nostro avversario in un loop di stordimenti e attacchi che lo porterà inevitabilmente alla morte. Non sono stati rari infatti i casi in cui abbiamo vinto degli scontri alternando l’attacco di stordimento, eseguibile col tasto RB del controller, a quello di attacco, col tasto RT, a ciclo continuo, fino all’inevitabile debacle del nostro avversario. E purtroppo non si salvano da questo iter nemmeno nemici importanti a livello di trama, veri e propri boss, che è possibile ridurre letteralmente a brandelli in questo modo. Purtroppo questo modus operandi non cambia molto per quanto riguarda gli npc che ci accompagneranno nel corso della nostra avventura una volta che li avremo reclutati. Spesso capiterà infatti di vederli del tutto inerti rispetto ai nemici e ad essere meno aggressivi di quanto sarebbe lecito aspettarsi, rendendo la loro presenza a volte del tutto marginale.

Purtroppo non va molto meglio quando si prende in considerazione la storia ed il modo in cui questa viene narrata. Di per sé sarebbe anche interessante, sebbene tratti della solita invasione aliena, ma purtroppo qualsiasi valore possa essa avere viene quasi istantaneamente eclissato dal modo debole e inconsistente con cui viene narrata. E non è qualcosa che dipenda dalle missioni secondarie, presenti in gran numero in tutta la mappa di gioco.

La quasi totalità dellosviluppo della trama è affidato a dialoghi ad inquadratura fissa, che si limiteranno a far rimbalzare l’inquadratura da un personaggio all’altro, con dialoghi a scelta multipla che spesso a scelta multipla non lo sono nemmeno. Beninteso, sono presenti alcuni dialoghi in cui sarà necessario prendere una decisione e affrontare la conversazione in un modo specifico, in una sorta di sistema morale che richiama molto da lontano quello visto in Mass Effect, ma nella maggior parte dei casi sarà necessario selezionare tutte le opzioni di dialogo presenti per poter proseguire nel dialogo e quindi nella narrazione. E sebbene siano presenti diversi finali, a detta degli sviluppatori in base alle nostre scelte in gioco, la narrazione di Elex 2 non sembra esserne risollevata in alcun modo.

E questo è un vero peccato, in quanto gli sviluppatori promettono un mondo che reagisce alle scelte del giocatore e le ricorda, modellandosi di conseguenza in modo da dare un’esperienza sempre nuova e diversa ad ogni partita, eppure questa componente non è risaltata per niente nella nostra partita, nonostante siamo stati messi davanti ad alcune decisioni di una certa importanza che, a dispetto di quanto ci saremmo aspettati, non hanno portato ad una qualsivoglia conseguenza significativa. E purtroppo nemmeno l’interpretazione dei personaggi viene in aiuto, in quanto essi risultano essere piuttosto piatti e in qualche modo monotoni, ad un livello in cui diviene spesso difficile se non addirittura impossibile empatizzare con loro o perfino affezionarsi. Nemmeno le scene che li coinvolgono pesantemente sul piano emotivo riescono a dare quella spinta in più, permettendoci magari di provare le loro stesse emozioni o di provare quel senso di hype dato dal desiderio di proseguire per vedere come si svilupperanno ulteriormente le cose, e in effetti il desiderio di proseguire è per lo più delegato unicamente al voler vedere come poter sviluppare il nostro personaggio e verso quali vette di potere sarà possibile condurlo.

Nemmeno unirsi ad una particolare fazione sembrerà fare qualche differenza: nel corso della trama ci verrà infatti data la possibilità di unirci ad una delle cinque fazioni che popolano il mondo di gioco, e di scalarne i ranghi in base al nostro livello. Una volta che si sarà fatto questo, però, sarà possibile accorgersi di come questo non influenzi minimamente il mondo di gioco, né il modo in cui i personaggi si interfacceranno con noi. Ad ogni fazione è associata una divisa particolare, unitamente ad un set di skill specifico da poter imparare, ma anche quando indosseremo la divisa della fazione che avremo scelto di seguire non avremo alcuna reazione specifica da parte dei membri di gruppi rivali, nemmeno se dovessimo entrare nel loro covo; la maggior parte di essi sarà infatti neutrale o perfino ben disposta nei nostri confronti, anche qualora dovesse appartenere ad una fazione dichiaratamente arci nemica di quella a cui noi apparterremo.


Cronache di una caduta fragorosa


Sistema Prova
Processore: Ryzen 5 2600 3,4Ghz
Scheda Grafica: AMD Radeon Sapphire 5700 XT Nitro +
Ram: G-Skill Trident Z 16gb 3000mhz CL16
Archiviazione: WD Blue M.2 1Tb

Il comparto tecnico di Elex 2 è forse il maggior difetto di questo titolo, ed è ciò che contribuisce realmente ad abbassarne in maniera drastica e senza speranza il valore globale. Nonostante il filmato introduttivo faccia promesse di un livello grafico piuttosto elevato con un comparto artistico vicino al fotorealismo, una volta preso il controllo di Jax ci renderemo conto di quanto non potremmo essere più lontani dalla verità. Certo, a livello di concept e realizzazione le mappe sono suggestive e ci sono alcuni scorci di rara bellezza, eppure non possiamo chiudere gli occhi su una realizzazione tecnica a dir poco imbarazzante visti i tempi correnti ma, soprattutto, visti i requisiti di sistema. Questi ultimi sono piuttosto elevati, soprattutto per il FullHD a cui noi abbiamo giocato la nostra partita, eppure a livello di texture ci troviamo di fronte ad un lavoro che sembra uscito dalle produzioni di qualche anno fa, con espressioni facciali quasi del tutto assenti ad una generale piattezza del tutto. La sensazione è quella di trovarsi costantemente di fronte di qualcosa di artificiale, privo di vita, che non permette di immergersi completamente nel gioco.

A questo bisogna aggiungere la presenza di continui bug e glitch grafici, che portano la mappa di gioco a “sfarfallare” spesso e perdere vere e proprie porzioni di ambientazione, il che è ravvisabile soprattutto in determinati ambienti. Non va poi molto meglio con i personaggi, che spesso e volentieri perdono vere e proprie porzioni dei loro modelli; talvolta ci ritroveremo di fronte a personaggi privi di capelli a causa di questi bug, altre volte invece vedremo sparire direttamente l’intera testa, o parti sparse dei loro corpi. Il tutto si lascia alle spalle la sensazione che dietro al gioco vi sia stata una realizzazione piuttosto pigra, che ha poi portato a questi problemi. Siamo ben consapevoli del fatto che la versione da noi provata era una review copy beta, cionondimeno troviamo inaccettabile la presenza di questi problemi, alcuni dei quali sembrano essere stati corretti da patch correttive rilasciate in seguito.

Nel menu principale è poi presente un menu di configurazione tramite il quale è possibile aggiustare i dettagli grafici del titolo, e al nostro primo avvio queste saranno impostate in concomitanza con il nostro hardware. Una volta avviato il gioco, però, verrà a galla una verità piuttosto scomoda: Elex 2 dispone di una delle peggiori ottimizzazioni che sia possibile trovare sul mercato. Come potete vedere dal paragrafo in calce a questa sezione, il nostro sistema di prova non si discosta poi molto da quello consigliato dagli sviluppatori, con il solo processore ad essere di poco inferiore a quello suggerito. Eppure, anche così, e con una risoluzione impostata sul FullHD, sia con le impostazioni grafiche massime che con quelle impostate automaticamente dal gioco abbiamo riscontrato numerosissimi e assai fastidiosi cali di frame rate, al punto che spesso è stato fisicamente doloroso attraversare certe aree a causa degli evidenti rallentamenti. Controllando le diagnostiche del software della nostra scheda video abbiamo riscontrato un frame rate che di norma si è attestato in un range fra i 40 e i 50, con un picco negativo di 23fps. Cifre che sinceramente riteniamo inaccettabili, perfino tenendo conto che si tratta di un titolo open world, e che unitamente ai bug e glitch già menzionati contribuisce a rendere la nostra opinione sul comparto tecnico decisamente negativa.

Non va meglio con il comparto audio, con un doppiaggio che non riesce a restituire pathos e credibilità al giocatore e con musiche piuttosto anonime e prive di qualsiasi spinta o coinvolgimento. Perfino il feedback dei colpi che infliggeremo agli avversari risulta essere intaccato da una realizzazione sonora non all’altezza: ogni volta che colpiremo un nemico, infatti, a prescindere dall’arma impugnata e dal tipo di nemico che staremo colpendo, il suono riprodotto sembrerà quasi quello di due padelle fatte cozzare l’una contro l’altra.


CONCLUSIONI


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