La competizione GPU potrebbe vedere i 3 principali produttori scontrarsi in fasce differenti di prezzo, con solo Nvidia in grado di coprire più o meno bene in tutte le circostanze, AMD confinata nel segmento alto ma non altissimo e Intel, con Battlemage, annunciata il 3 dicembre, a giocarsela solo nella fascia mainstream.
Saranno 2 i prodotti in uscita, B580 la top di gamma con 20 Xe cores, bus a 192 bit e 12 GB di Ram prevista per il 13 di dicembre a 249 dollari e B570 con 18 Xe 160 bit di banda e 10 GB di Ram in uscita il 16 gennaio 2025 a 219 dollari.
Il target di utilizzo previsto per intel è per pilotare pannelli 2K in maniera convincente, spostandosi dal più comune 1920×1080 che ancora domina in tutte le statistiche di utilizzo, con performance migliori del 24% rispetto a A750 e di circa il 10% in paragone a RTX 4060 e RX 7600.
Il chip utilizzato per ottenere tutto questo non è piccolo, si parla di 272 mm2 che dovrebbe essere all’incirca la dimensione di una futura RTX 5070 secondo gli ultimi rumors, sviluppato in TSMC con processo 5N, più precisamente BGM-G21 di cui potrebbe anche esistere una versione più grossa per una eventuale serie B770 che pare però essere stata abbandonata, a meno di annunci futuri.
Per ottenere una maggiore efficienza degli Xe Cores si è deciso di agire sui Bus interni raddoppiandoli e aggiungendo maggiore cache, si passa quindi da 16 Vector Units da 256 bit a 8 da 512 bit, da 16 XMX units a 1024 bit a 8 da 2048 bit con cache condivisa da 256 KB.
Ogni Xe core avrà inoltre una unità Ray Tracing, anch’esse decisamente migliorate in grado di superare del 50% le performance della prima implementazione ARC in Traversal pipeline e in Box intersection mentre addirittura del doppio in Triangle intersection e BVHcache, il che porterebbe le già interessanti performance di Intel in quest’ambito in concorrenza diretta con Nvidia (nella sua fascia di competenza, ovviamente).
Abbiamo quindi in totale un setting che comprende:
- 5 render Slices (composte da 4 Xe cores per render)
- 20 Xe-cores
- 160 motori XMX
- 20 unità Ray
- 20 TMU
- 10 ROPs
- 18 MB
- 192 bit
Parte del silicio è occupato dal MEDIA ENGINE anch’esso diviso in due blocchi MFX.
Tutto questo dovrebbe portare migliorie importanti rispetto a Xe 1 che Intel quantifica in una capacità di Tesselation superiore del 20%, Mesh Shader del 410%, Ray Triangle del 210%, capacità vertex del 50%, solo per dare qualche numero.
A livello gaming oltre le varie slide che indicano il confronto con A750 come campione per ricavare quel 24% di vantaggio di Battlemage, abbiamo riscontri in Fornite a 2K a livello di ms, si passa da 19 a 13 ms, rapportandolo quindi da 52 a 77 Fps.
Quello che però supporta tutta questa infrastruttura sarà il nuovo pacchetto software XeSS2, composto dal trittico XeSS Super Resolution, XeSS Frame Generation e Xe Low Latency, che porta in pari Intel con l’offerta AMD e NVIDIA.
In particolare Frame Gen si basa su 3 tecniche e 2 reti neurali, Optical Flow Reprojection e Motion Vector Reprojection si affidano alla prima, mentre Blend alla seconda.
In pratica sulla base dell’analisi di 2 frames Optical Flow Reprojection crea un file intermedio approssimando i 2 e Motion Vector Reprojection utilizzando i vettori cerca di anticipare quelli successivi, con un risultato finale approssimato corretto dalla seconda rete neurale Blend che raccoglie i dati per produrre frames coerenti.
Tutto questo genera latenza, mitigata da XeLL, che a livello software dovrebbe ridurre le latenze.
Intel ha quindi un pacchetto completo? Sicuramente sì, la scelta di puntare su il segmento mainstream è decisamente scontata, dovendo sostanzialmente rincorrere e forse il mercato è alla ricerca di prodotti del genere: la nostra idea è che a livello meramente tecnologico potrebbe brillare in ambiti di alto peso RT ed essere mediamente appetibile per tutti gli altri, a un prezzo molto interessante.
La stessa Intel la vede come sostituta di prodotti quali GTX 1060 e GTX 1660 Super.