Pannelli MiniLED
Questo tipo di tecnologia al momento è molto recente in quanto l’introduzione di essa è riconducibile al 2021 su vari dispositivi di Samsung ed altri costruttori.

La principale modifica nel pannello, confronto ai pannelli Quantum Dots da cui deriva, consiste nel cambio del pannello retroilluminante, che passa da LED di dimensioni normali (tipicamente di qualche mm) a LED mini (che non superano i 0.2 mm). Così facendo è possibile aumentare ancora di più la fedeltà visiva, il contrasto e la luminosità. Infatti, essendo presenti così tanti LED facenti parte di un’enorme matrice, è possibile spegnere ogni singola unità in modo indipendente dalle altre, simulando così un contrasto e colori molto simili ai pannelli OLED ma senza ottenere l’indesiderato effetto di burn-in.

Attualmente nel mercato ci son due principali marchi registrati che usano questa tecnologia, il NeoQLED di Samsung e dato in licenza ad altri produttori (TCL, HiSense) ed il QNED di LG.
I principali vantaggi sono:
- Luminosità aumentata confronto ai QLED;
- Contrasto e gamma cromatica migliorate;
Il principale svantaggio in questo caso è più che altro il prezzo, in quanto la tecnologia è molto recente ed i processi produttivi devono essere ancora ottimizzati.
PANNELLO MINI-LED CONSIGLIATO DAL VAULT
La tecnologia Mini-led non è economica e Odyssey Neo G8, un 32 pollici in standard HDR2000 con 240 Hz di refresh e risoluzione 4K, non fa certo eccezioni, si passano abbondantemente i 1000 euro, ma nella penuria dei pannelli che si affidano a tale tecnologia, non risulta nemmeno il più caro.
Sostanzialmente è un G7 “evoluto” e in grado di offrire zone di contrasto più marcate.

Esistono altre soluzioni, nello specifico Asus con ROG Swift PG32UQX, ma si tratta del medesimo pannello con elettronica leggermente modificata e adattata.
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Per ora me ne sto contento col mio nano-ips, poi si vedrà.