Analisi interna
Sicuramente l’analisi degli interni ci dirà di più che tipo di case sia CTE 750, ed infatti, come scherzosamente ho riferito in redazione, più che spazio per lavorare abbiamo effettivamente un posto macchina dove parcheggiare la nostra utilitaria: le dimensioni non mentono e consento libertà di assemblaggio impareggiabile, o quasi.
La compatibilità è estesa a tutti i formati di mainboard presenti sul mercato, vi sono ben 4 paratie smontabili per supporto ventole, radiatori e SSD/meccanici in modo da lavorare tranquillamente sul tavolo e poi provvedere a inserirle nel case, una comodità sempre più in voga per questo tipo di prodotti, ma qui estesa a 360 gradi.
La struttura interna, ricordiamoci che la main è girata di 90 gradi, offre diverse aperture per comunicare con la camera dedicata a alimentatore e cavi (precisamente 5), purtroppo alcune di queste saranno coperte proprio dalla PSU che necessariamente avrà una collocazione verticale con pochi margini e gioco, questo presumiamo sia un errore di progettazione.


Di default, inoltre, è installata una base per il collocamento di una vaschetta utile per progetti più complessi di custom loop, ovviamente sarà possibile rimuoverla in caso scegliate soluzioni più convenzionali.
Il resto del vano Mainboard è abbastanza tradizionale, ampiamente sfruttabile e, come abbiamo già ribadito, molto, molto spazioso.

Analizzando invece la camera posta sul retro troviamo 5 fascette per i cavi, un ulteriore shield per HD diciamo ausiliario posto dietro la mainboard, capace di contenere 2 dischi da 2,5 pollici o uno da 3,5 (utile nel caso voleste sfruttare per la dissipazione il piano posto a sinistra), ben 9,5 cm di larghezza per gestire il cable management e il vano PSU, con relative guide e distanziali in plastica morbida.



Anche la parte inferiore del case risulta sfruttabile con la possibilità di inserire, in caso di custom loop un radiatore, in caso di build convenzionali 3 ventole in immissione ulteriori (da 120 o 140 mm), sono presenti anche le viti di ritenzione delle piastre sia frontali che posteriori, oltre al filtro antipolvere, tra tutti quelli in dotazione forse il più economico.



La parte posteriore è invece dedicata sostanzialmente ad alimentatore, montato verticalmente con scarico filtrato nella paratia destra e il vano per il passaggio dei cavi, sfruttabile solo se si dispongono di buone lunghezze, più di una periferica ha necessitato di prolunghe, anche se è presente un secondo potenziale passaggio tra le plastiche superiori (che richiede però la rimozione delle stesse).


Facendo un sunto di possibilità e ingegnerizzazione, l’approccio all’assemblaggio è sicuramente molto interessante, ci sono alcune problematiche laterali o scelte da fare (togliendo il pannello per SSD lungo rimane supporto per 1, massimo 2 elementi di storage) lo spazio è molto e le possibilità, anche inventive, numerose.
La compatibilità con qualsiasi GPU, qualsiasi dissipatore a torre, qualsiasi mainboard sono, inoltre, un’ottima carta di identità.