Risultati puri
Abbiamo valutato le tre paste proposte da Thermal Grizzly utilizzando il test Time Spy Extreme della suite 3Dmark lanciato per 1 minuto, rilevando le varie temperature con il programma HWINFO64, prima con il setup default e tappetini termici, poi con la nostra Putty.

Per il repast del core GPU abbiamo utilizzato la termo conduttiva Noctua NT-H2 poichè i prodotti Thermal Grizzly possono essere utilizzati solo sui componenti derivativi e non su core GPU o CPU.
Come si nota il valore del core GPU e dell’ HOSPOT non varia molto, il repast ci fa guadagnare 5 gradi circa di temperatura GPU mentre le giunzioni restano intorno ai 90 gradi, in specifica AMD abbondantemente conservativa (con picchi massimi consigliati dalla casa di 115 gradi, siamo a 25 gradi sotto).

Il resto sorprende; onestamente abbiamo ripetuto i test varie volte, per assicurarci siano coerenti: mentre prima le memorie muravano a 77 gradi, ora siamo a 65 gradi con la Putty Basic, 12 gradi in meno, addirittura 17 gradi con la PRO, un risultato terrificante, in senso positivo.


Il VR VDDC, il sensore dei VRM GPU, passa da 61 gradi a 53 gradi con la BASIC, addirittura 48 gradi con la PRO, una differenza anche qui colossale, mentre il VR SoC che misura la temperatura dei regolatori di tensione da 62 gradi lo troviamo abbassato fino ai 46 gradi con la Putty più performante.
Insomma un toccasana per la GPU che risponde anche con un andamento migliore nella resa e nelle performance.

La frequenza ottenibile infatti passa da 2470 Mhz a 2519 Mhz nel migliore dei casi, un 2% che non è tanto significativo per le performance in se, ma segno di come una migliore gestione termica, come l’undervolting ci ha insegnato, comporta una migliore armonia con l’algoritmo che regola il boost GPU.