Cartel Tycoon Preview

by Patrick Grioni
0 comment 1,8K views
Sviluppatore: Moon MooseDistributore: tinyBuildVersione testata: Proprietaria

Chissà perchè, la malavita, il malcostume, in genere qualsivoglia nefandezza contro la legalità emanano un’aura di fascino non intelligibile in paritetiche istanze costituzionalmente registrate: non a caso abbiamo diverse serie di videogiochi, dai vari GTA, al recentemente rimasterizzato Mafia, che ci vedono vestire i panni di figuri dalla dubbia moralità, che, a quanto pare, esalta il divertimento simulato.

Cartel Tycoon si pone come obiettivo quello di darci le chiavi di una organizzazione atta al traffico e al contrabbando di cocaina, al riciclaggio del denaro, alla corruzione politica: tutto questo in chiave gestionale, in un interessante esperimento che pare abbia tutti i favori per risultare curioso.


Cartello Sud Americano


L’ambientazione di Cartel Tycoon, per la verità, clamorosamente, non esiste: si incastona in una metafinzione fatta di luoghi che ricordano palesemente i cartelli colombiani degli anni 80 senza mai citarli esplicitamente, anche se le dinamiche (spaccio di cocaina, marijuana e metanfetamina) con esportazione negli stati uniti tramite piccoli aerei sono indici indiscutibili di un periodo.

Di tali traffici saremo chiamati a gestire tutto: produzione. logistica, pulizia del denaro sporco in un discutibile manuale da novello Pablo Escobar, capendo nel contempo come il crimine oltre a non pagare, sul lungo periodo, sia anche un’attività che richiede una programmazione delle proprie mosse, dei propri equilibri, dei propri contatti da far invidia alle più intricate strutture industriali.

Non mancheranno giochi di corruzione politica, e una geniale gestione del proprio organico tramite il reclutamento di alcuni tenenti, unità indipendenti che potranno salire di livello aggiungendo nuove abilità, che, a loro volta, avidi di potere, faranno richieste di benefici: la loro è una scalata, malamente celata, atta a sostituirvi.

Sarà quindi necessità utilizzarli per far funzionare il cartello, ma allo stesso tempo controllarli in modo che non acquisiscano troppo potere tale da diventare una minaccia: importantissimo sarà sfruttare le loro abilità, c’è chi è indiscutibilmente un maestro della trattativa, chi può dar beneficio con alcuni bonus alla ricerca (ebbene c’è anche nel narcotraffico) e chi sarà utile nel menar le mani per acquisire qualche struttura dei cartelli antagonisti.

Insomma, saremo catapultati in un contesto duro, difficile, perfettamente apparecchiato per provare quella sensazione di precarietà e rischio nel profitto, che crediamo sia stato il target che gli sviluppatori volevano donare all’opera.


Dosare e Osare


Allo stato attuale, Cartel Tycoon, è un concentrato di ottime promesse, in una struttura che con gli elementi attualmente presenti in questo codice preview, riesce facilmente a funzionare: la nostra deve essere una gestione oculata, fatta di improvvise accelerazioni, solo dopo aver creato le basi per poter agire avendo una copertura economica adeguata.

La bancarotta verrà pagata al costo della nostra stessa destituzione dal ruolo di deus ex machina del nostro cartello e andare a corto di denari non è una operazione difficile da raggiungere, visto che i meccanismi che regolano lo scorrere del tempo di gioco facilmente, con scelte sbagliate, provocano un concatenarsi di conseguenze in grado di bloccare i nostri traffici.

Riguardo gli stessi c’è veramente tutto: produzione tramite piantagioni o coltivazioni, stoccaggio nei magazzini, contrabbando degli stupefacenti con possibilità di nasconderli in vari artefatti e poter meglio eludere le dogane: i nostri tenenti saranno utilizzabili per raccogliere gli introiti dello spaccio e portarli in centri di riciclo, come banche, stazioni di Taxi, gioiellerie, ecc..

Insomma un meccanismo cascata fatto di equilibri, che debbono essere sempre affinati: i magazzini ricolmi di merce, infatti, sono più a rischio di controllo da parte delle autorità, che siano Dea, esercito o polizia, con relativo sequestro e penale per tornarne in possesso, ma l’eventuale mancata produzione può inceppare il nostro traffico e farci perdere velocemente denaro.

Ad aiutarci per entrare meglio nel ritmo di gioco c’è un utile indicatore di “terrore” che aumenterà in caso di azioni avventate contro cartelli nemici e che ci darà un metro del rischio di essere attaccati da tenenti antagonisti, livello che diminuirà proprio col passare del tempo.

Oltre a questo, un po’ per far da bilanciere, avremo anche uno spunto per quanto riguarda la lealtà, incentivata da atti di beneficienza o particolari edifici (chiese, ecc..) e un indice sotto forma di stelle dell’attenzione che le forze dell’ordine ci riserveranno.

Il nostro quartier generale sarà la nostra città natale nella quale potremo costruire diverse infrastrutture, alcune atte ad aumentare il consenso nella nostra figura, altre per sbloccare migliorie (sui processi di produzione, sulla chimica per creare metanfetamina, sullo stoccaggio), altre ancora, come già detto, per il riciclaggio del denaro.

Mancano attualmente all’appello molti elementi e strutture (che sono oscurate) e ci sono dei meccanismi che necessitano di affinamenti vari, come la funzione Buldozer (per l’eliminazione di costruzioni) che non funziona selezionando le strade che avranno bisogno, per essere eliminate, di un sottomenù specifico: sono dettagli facilmente correggibili prima del debutto sul mercato ufficiale.


Tropico Style


In un certo senso, Cartel Tycoon ricorda la serie Tropico o, quantomeno, è il titolo che più si avvicina allo stesso stile: mosso dall’Unreal Engine 4 (l’avreste mai detto?) la rappresentazione è sicuramente di pregio per il genere, con dettagli interessanti di strutture ben definite, con l’utilizzo di shaders per il luccichio dei mari e effetti di illuminazione di buon livello

Per quanto concerne il frame rate a 3440×1440 ( supporta il wide perfettamente) su RX 5700 XT e R7 2700X, siamo intorno ai 70 fps, ci saremmo aspettati qualcosa in più ma è perfettamente capibile data la natura non definitiva del progetto.

Già ora consta una localizzazione in italiano, quasi di tutto il testo, in alcune narrative ritorna per qualche motivo l’idioma inglese.


Considerazioni


Quello che c’è, in Cartel Tycoon, funziona, l’esperienza preliminare è stata indubbiamente non tediosa ma divertente, gli amanti della microgestione lo adoreranno, l’ambientazione è affasciante: ha tutte le carte in regola per non deludere, bisognerà valutare la profondità della storia single player e la modalità sandbox con tutti gli elementi abilitati.

Potrebbe interessarti anche

Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti