Olija Review

by Francesco Viscardi
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SviluppatoreDistributoreVersione testataCostoRilascio
Skeleton Crew StudioDevolver DigitalSteam14,99 euro28/01/2021

Olija e’ un gioco Retro/Platform prodotto e sviluppato da Skeleton Crew Studio , uscito alla fine del mese di Gennaio 2021 su diversi supporti tra cui Steam, che abbiamo avuto il piacere di provare.
Non neghiamo che appena finita l’installazione abbiamo avuto un brivido lungo la schiena, catapultandoci indietro ai favolosi anni 90, giornate (e nottate) passate davanti al nostro fedele 386-SX fingendoci malati per portare a termine missioni fantastiche ed enigmi da risolvere: la scuola poteva passare in secondo piano (ndr non prendetelo come un messaggio educativo ;))

L’indimenticato Prince Of Persia, uscito nel settembre 1990 in Europa, ancora uno degli esempi più fulgidi di level design e cura nel gameplay.

Si! Questo Olija ci ha portato alla mente il mitico Prince Of Persia (Brotherbund – 1989) e le zuffe spaccatastiera di Golden Axe (Sega-1989) un binomio che sa di adrenalina a mille e ingegno da togliere il sonno, con quella pixel perfection che oggigiorno è stata banalizzata in funzione dell’apertura del mercato verso un genere di massa.
Sviluppato sulla tecnica Platform a scorrimento orizzontale e un utilizzo totale della Pixel Art che ,per gli amanti del genere, ne fa un punto di forza portando il giocatore in un atmosfera dal sapore piratesco e occulto allo stesso tempo, epoche dimenticate del Giappone feudale in cui l’onore nel combattimento era una regola di vita. Non manca nemmeno la dolce donzella che finira’ per far girare la testa al nostro protagonista in un rapporto dalla narrazione passionale.


Ma dove siamo finiti?


In Olija vestiamo i panni di Lord Faraday, signore di una terra in difficolta, che durante un viaggio in mare per aiutare la sua gente finisce per naufragare con tutto il suo equipaggio in un mondo sconosciuto chiamato Terraphage.
Ed e’ l incontro con un misterioso barcaiolo, che lo conduce su un isola e su cui il nostro Faraday stabilirà il suo campo base, che diventa il motore della narrazione tra oscuri rimandi in una terra dimenticata.


Costretto dagli eventi ad esplorare questo nuovo mondo, il nostro eroe presto scoprirà a sue spese come sia popolato da orribili creature e guerrieri spietati armati fino ai denti, contro cui dovrà lottare con tutto il suo coraggio e con l’aiuto di una leggendaria arma.
Terraphage ormai sembra perduta e destinata ad un oblio eterno nel segno del male, che ormai ha corrotto persone e altre forme di vita, un tempo felici e libere.
Sarà l’incontro con un affascinante donna di nome Olija che segnerà l’animo di Faraday coinvolgendolo in una spirale di sentimenti e coraggio degna delle piu’ belle novelle medioevali: insomma, seppur non propriamente inedito come tema, il comparto narrativo riesce a costruire un antagonismo credibile e un “motus” di latina memoria che alimenta costantemente il progredire del viaggio intrapreso.


Dateci un arpione per la libertà


Il mondo di Terraphage non e’ certo enorme ma una volta entrati in possesso della preziosa mappa potremo esplorarlo in lungo e in largo grazie al misterioso barcaiolo, pronto a portarci in ogni luogo disponibile! Basterà chiamarlo suonando un possente corno presente sui moli di ogni isola dell’arcipelago ed arriverà in un batter di ciglio.
Durante il nostro viaggio incontreremo varie creature e nemici di ogni genere che dovremo eliminare a colpi di Kung-fu (ndr è un titolo dalla forte influenza giapponese) o utilizzando le varie armi di cui potremo entrare in possesso, dalla classica spada castigatrice a fucili e balestre; ma la vera chicca sarà un arpione leggendario dotato di poteri soprannaturali: infatti ci permetterà di teletrasportarci alla velocità della luce nel punto in cui questo viene lanciato e uccidendo seduta stante il nemico che ha avuto il coraggio di mettersi sulla nostra strada. L’arpione ci darà anche la possibilità di superare ostacoli naturali altrimenti impossibili.


Il Gameplay e’ brutale e veloce (a volte un po’ confusionario) con colpi da sferrare in tutte le direzioni visto che i nemici potranno colpirci anche a distanza utilizzando frecce o altre diavolerie che non faranno altro che diminuire la nostra salute di combattente; se questo dovesse accadere niente paura! All’interno di casse e forzieri troveremo dei frutti verdi che ci ristabiliranno all’istante. Ma attenzione all’acqua, se dovessimo finirci dentro perderemo molta barra vitale fino a mandarci nel paradiso dei giusti.
Per non parlare di altri sistemi di difesa come trappole con spuntoni e casse esplosive.
Il nostro eroe dovrà spremere le meningi per risolvere alcuni enigmi presenti in molte zone del gioco ed evitare di perdersi in labirinti e valli desolate; spesso infatti ci capiterà di ritrovarci di nuovo nello stesso punto in cui eravamo già stati.
Per concludere sarà interessante anche l’isolotto in cui Faraday ha stabilito il suo campo base: qui potremo riposarci e rifocillarci e fare visita a un curioso negozio di cappelli dalle abilità straordinarie; questo è l’unico equipaggiamento personalizzabile e potranno essere acquistati e potenziati grazie ai gioielli e materiali vari che troveremo sul nostro cammino.


Semplicità senza fronzoli


Olija sorprende per la semplicità di gioco a partire dal comparto comandi, limitato ai classici tasti W-S-D-A e barra spaziatrice per confermare le scelte, mentre per le armi bastano altri tre semplici tasti per avere tutto sotto controllo e a portata di mano. Insomma un vero e proprio old-style key in cui l’utilizzo del mouse non è nemmeno contemplato.
Come accennato in precedenza il gameplay è davvero rapido e bruto con colpi di ogni tipo e un occhio sempre alla situazione, per non farsi sfuggire ogni tipo di pericolo che si può nascondere nell’ombra, anche se il livello di difficoltà a volte sembra imbarazzante e ripetitivo.


Level design, che pur essendo all’osso, crea il giusto connubio e atmosfera con il supporto di una colonna sonora e ambiente che ci immerge a fondo, trascinandoci con il personaggio in questo mitico oblio e incollando il giocatore allo schermo per ore e ore in ambienti di varia natura: da buie e misteriose grotte in cu ci si sente sempre osservati, fino ad arrivare a lande desolate spazzate dal vento e dalla pioggia (tuoni e fulmini vi faranno letteralmente sobbalzare sulla vostra preziosa sedia da gaming) e porti di mare dove ogni incontro può essere l’ultimo.
Trama e narrativa sono interessanti e coinvolgenti spingendoci a volerne sapere sempre di più sul nostro eroe e su cosa lo aspetta, ma non è presente la lingua di gioco italiana e le conversazioni che troveremo lungo il viaggio sono doppiati in giapponese, e questo potrebbe rovinare il filo conduttore che lega il videogiocatore alla scia di eventi che vedono protagonista il nostro Faraday.

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