Humankind Review

by Andrea Artifoni
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
Amplitude StudiosSEGASteam49,99 euro17/08/2021

Humankind è un gioco di strategia storico 4X, a turni, dello sviluppatore Amplitude Studios dove i giocatori iniziano come una tribù nomade di primi umani nel Neolitico che devono cacciare, raccogliere risorse e sviluppare ricerche scientifiche evolvendosi in ogni nuova era della storia. Un classico schema visto da anni nei vari Civilitation di cui Sid Meier è maestro indiscusso.

Oltre a questo sarà possibile impostare i sistemi religiosi e civili della nostra società, impegnarsi in diplomazia con le altre civiltà in lizza per il territorio e affrontare eventi storici reali e battaglie a turni in cui le loro azioni modelleranno la storia.
Questa è corse la prospettiva più allettante e interessante che questo tipo di prodotti offrono, ma in cosa Humankind si differenzia da altri prodotti dello stesso genere? Sicuramente nalla complessità e nella flessibilità che le nostre scelte potranno avere nel corso dell’epopea storiografica che stiamo per intraprendere.

L’azione è a turni e non in tempo reale, mentre c’è un’opzione multiplayer per un massimo di otto giocatori.
Durante la partita dovremo inviare gruppi di esploratori e guerrieri per rivendicare varie terre, che possono iniziare come avamposti e alla fine essere potenziate in città, anche se non tutti avranno questo privilegio, con un focus netto verso “la scoperta” come mezzo non solo per elaborare strategie, ma anche in funzione (almeno inizialmente) di sopravvivenza e vedetta.

Man mano che vengono scoperte nuove tecnologie e portenti scientifici sarà possibile costruire un impero più tentacolare e interconnesso e, ovviamente, affinare e automatizzare alcune dinamiche che l’albore della civiltà rende, coerentemente, più macchinose.


GLOBO TERRAQUEO


La caratteristica più esclusiva di Humankind è la progressione della società utilizzando le varie culture del mondo reale. A differenza di giochi di strategia storici simili come Civilization VI, Realpolitiks e Crusader Kings, non selezioneremo e svilupperemo una singola società attraverso diverse generazioni.

Per aiutarci in questo sviluppo, potremo scegliere da un elenco di altre società in ogni epoca ed evolvere la loro cultura in base all’influenza della società selezionata. Ogni società storica offre benefici e tratti alla società del giocatore, come tattiche diplomatiche avanzate degli Olmechi, o tecnologia marinara e principi espansionistici dei Fenici, per fare qualche esempio.

Gli sviluppatori hanno studiato attentamente ogni grande civiltà umana, selezionando gli attributi che avrebbero potuto aggiungere alla cultura progettata da un giocatore e offrendo molteplici opzioni tra cui scegliere: avremo l’opportunità di combinare civiltà come Ittiti, Celti, Romani e Omayyadi per costruire una nuova cultura umana con i migliori vantaggi di ciascuno.

Man mano che stabiliremo avamposti sarà possibile farli crescere in città connesse e geometriche, fino a imbatterci in altre civiltà guidate dall’IA che costruiscono i propri imperi e rivendicano la loro terra.
Le nostre forze possono scontrarsi quindi con l’IA in combattimento anche se ciò non funziona sempre alla grande, alcune volte si vince facile altre volte la battaglia va al di là della difficoltà impostata, costituendo una disomogeneità decisamente fastidiosa e penalizzante verso la complessa struttura socio politica e religiosa di base.

Di più sarà possibile gestire queste campagne sia in prima persona a turni, sia con il calcolo automatico della CPU, che in partite dalla lunga durata o per confronti scontati verrà sempre preferito.


DIPLOMAZIA


In alternativa, piuttosto che combattere per il territorio, i giocatori hanno anche la possibilità di utilizzare il pannello diplomatico per chiedere tributi o donare gli stessi, compresi beni commerciali o persino interi avamposti e città.
Tutto questo pannello consente loro anche di firmare trattati con altre nazioni che proteggono il territorio e i confini di ciascuna società.

Sarà possibile scegliere come gestire le relazioni diplomatiche con altre nazioni e sviluppare una reputazione come risultato delle nostre e loro azioni. Nulla di paragonabile a quanto visto in Europa Universalis o della complessità dello stesso, ma comunque un buono spunto per alternare le orde barbariche a specchi più razionali e pacifici: l’IA risponde coerentemente alle relazioni che i leader stabiliscono nelle conversazioni e ci vorrà tempo prima di conquistare la loro fiducia.

Tutto questo lavoro ci consentirà di firmare vari trattati e stringere alleanze. E, proprio come le relazioni estere del mondo reale, i diplomatici sono in grado di riconoscere le istanze che iniziano a deteriorarsi prima che un’altra civiltà dichiari guerra o inneschi un altro evento narrativo.

Il successo in Humankind dipende dai risultati scientifici e tecnologici della civiltà, alle scelte morali e diplomazia, dalle vittorie o dalle sconfitte sul campo di battaglia. Si avrà la possibilità di costruire meraviglie globali come i giardini pensili di Babilonia o le piramidi, stabilire uno stile di governo più egualitario o autoritario, costruire un sistema religioso da zero e convertire le masse, costruire armi e infrastrutture come ponti e strade ed espandere la loro influenza.

Man mano che il gioco progredisce nell’era contemporanea, vince il giocatore o la civiltà con il livello bellico/tecnologico più alto.

Nel complesso, Humankind quindi pretende di migliorare il genere 4X con mirate dinamiche di sviluppo e una flessibilità e complessità tra le più interessanti riscontrate in un gioco di questo genere.

Sorge quindi una domanda specifica, tale approccio diverte? Questo dipende molto dalla propensione del giocatore e dal tempo a disposizione per capirlo, ma sicuramente come tutte le curve di apprendimento ostiche hanno insegnato ai videogiocatori Pc, il frutto delle ore spese risulterà ancor più gustoso e maturo.

Nota di pregio sull’IA, a differenza della passività di alcuni prodotti concorrenti, in questo caso troveremo, come diceva il panettiere Checco nella commedia “Fantozzi”, pane per i nostri denti, essendo oltremodo propositiva e sfidante, con continue decisioni prospettiche che ci terranno sempre impegnati: sotto il nostro giogo potremo decidere diversi approcci, più liberale, despotico ecc.. ma spesso saranno le circostanze a costringerci a certe prerogative.


TECNICA


Sistema Prova
Processore: R9 3900X
Scheda Grafica: RTX 3070
Ram: 32 GB ram 3200 Mhz DDR4
Archiviazione: 1 TB SSD

A livello tecnico e come resa visiva Humankind non presenta problematiche di sorta come era giusto aspettarsi da un prodotto che comunque ha passato una fase di beta importante, la resa è in linea con altri prodotti similari e la componente sonora, seppur non spicchi per nessun aspetto è ascoltabile.

Ovviamente non è in grado di impensierire nemmeno alla lontana la configurazione che abbiamo utilizzato.
Sottolineiamo che manca come lingua l’Italiano e vista la complessità del prodotto questo potrebbe essere un punto decisamente penalizzante a suo sfavorele.

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