The Invisible Hand Review

by Splintell
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Sviluppatore:Distributore:Versione testata:Costo:Data rilascio:
Power Struggle GamesFellow TravellerSteam v. 1.0.812,99 euro07/05/2021

Avete presente la serie Tv Diavoli (Devils in inglese), con Patrick Dempsey ed Alessandro Borghi? Se si allora potete saltare direttamente al paragrafo successivo, altrimenti vi proponiamo un piccolo riassunto di trama (senza spoiler alcuno) per contestualizzare tutto quello che andrete a leggere immediatamente dopo.
Questa serie Tv è stata collocata temporalmente durante uno dei periodi più neri della storia recente per l’universo della finanza, il decennio che va dal crollo del 2008 fino ad arrivare allo scandalo dei PIIGS che ci ha toccati da molto vicino. Siamo all’incirca nel 2010 ed il nostro protagonista è un Trader di enorme successo, uno Squalo come viene definito in gergo, in continua ricerca di prede ferite: mentre l’economia globale va a rotoli lui ed il tuo team, così come tutta la banca finanziaria per cui lavora, fanno decine di miliardi di dollari decidendo di intervenire pesantemente sul mercato azionario comprando, rivendendo e shortando azioni di grossi istituti finanziari, banche o addirittura giocando con i titoli di stati sovrani (con tanto di citazione all’Italia). Il tutto viene ovviamente condito con i classici drammi personali e situazioni cliché tanto care agli sceneggiatori per poter confezionare un prodotto comunque godibile ed apprezzabile anche in quanto serie drammatica.

Questo preambolo, per quanto lungo, è stato necessario per introdurre questo sgrano titolo, The Invisible Hand, e per renderlo quanto più comprensibile a tutti senza scadere nei tecnicismi del mondo della finanza, anche perché ai fini del gioco non c’è ne sarà alcun bisogno alla fine.


Inizio di una nuova vita


Come avrete già intuito, questo gioco vuole farci vivere nei panni di un Trader che dopo aver subito una gigantesca perdita a seguito di un evento non meglio specificato di crisi finanziaria, viene assunto da un istituto di credito che si professa essere ferreo nel rispetto delle regole della borsa, tanto da sottoporci un test di ammissione di una banalità disarmante (stentiamo ancora a capire il significato di quella sezione iniziale); particolare enfasi viene posta alle notizie ed alle fonti di informazione che noi dovremmo impiegare per svolgere il nostro lavoro, quasi costringendoci a dover denunciare immediatamente qualunque azione anche vagamente sospetta su soffiate, imbeccate o fughe di notizie.

Questi sono gli indici con cui possiamo provare ad arricchirci.

Neanche 5 minuti dopo, una volta arrivati alla nostra postazione di lavoro, veniamo contattati da un gruppo non meglio identificato di persone che ci passa una dritta su un imminente impennata delle azioni del caffè, invitandoci quindi a comprarle. Cosa dovremmo fare quindi? Ignorare la soffiata e denunciare il tutto oppure usarla per generare subito un buon profitto (tenendoci quindi il lavoro)?
Le premesse per un buon titolo ci sono tutte, la tentazione, i dilemmi morali ed etici così come l’avidità o la semplice voglia di difendere il proprio posto di lavoro.
Quindi adesso ci prepareremo a dominare il mondo della finanza, mentre combattiamo con i nostri dilemmi morali?
NO…


Prego, questa è la sua scrivania


Primo giorno di lavoro e prima grana da dover sistemare (almeno all’ apparenza), ma ci siamo detti che forse era un’opzione forzata per spiegare un po’ quello che sarà il gameplay di gioco e come dobbiamo muoverci durante la nostra avventura. Arriva però il secondo giorno, poi il terzo, il quarto, il decimo, il trentesimo…
La routine di gioco è sempre la stessa, le task da compiere pure e tutto il gioco si risolve in un attendere la soffiata azionaria di turno e decidere se seguirla o meno.
Gli strumenti a nostra disposizione sono minimi, non abbiamo alcuna possibilità di poter prendere delle decisioni autonome perché l’unica cosa che vediamo a schermo sono delle fluttuazioni di mercato apparentemente casuali e la notifica della soffiata del giorno, sia che venga dalla chat di inside traders, sia dal giornale specifico. Diciamo apparenti perché in realtà sono scriptate e sono sempre le stesse (basta salvare e riavviare per riavere lo stesso identico pattern di crescita e decrescita, le stesse news e le stesse soffiate): alla mancanza di strumenti per la previsione del mercato dobbiamo pure aggiungere il fatto che gli eventi non sono generati casualmente ma si ripetono seguendo un’evoluzione prestabilita sulla quale noi da giocatori/lavoratori del settore del trading non abbiamo alcuna conoscenza.

Questo ha, secondo noi, completamente ucciso lo spirito del gioco: non si ha alcuno stimolo nel giocarlo perché appunto non si hanno gli strumenti pe giocarlo, si ha l’illusione di una scelta che in realtà corrisponde al seguire o meno l’unico indizio che il gioco ci mette a disposizione, ben sapendo che non seguire la soffiata significa un mancato guadagno che porta al licenziamento e alla fine del gioco. La cosa più frustrante poi è sapere che basta salvare e ricaricare per avere nuovamente la stessa giornata, con la stessa scelta farlocca ma la possibilità di seguire un andamento del mercato che adesso conosciamo minuto per minuto per ogni suo indice.
Voi lo trovate divertente?


Svolgiamo il compitino


La prima impressione è quasi sempre quella più importante con un gioco; se all’avvio quello che vediamo inizialmente non è capace di catturarci o almeno incuriosirci, molto probabilmente di quel gioco non ci resterà nulla (salvo rare ma esistenti eccezioni ovviamente).

L’ottimizzazione non è il punto forte di questo titolo

La prima impressione di Invisible Hand purtroppo rientra nella categoria del brutto irritante: con questo non vogliamo dire che tutti i giochi debbano essere dei capolavori di arte grafica (tante sul nostro sito sono le opinioni positive su giochi con grafiche minimaliste e ridotte al minimo, quasi da compitino di programmazione), ma ciò che non può mai mancare è la coerenza grafica.
Se si sceglie uno stile grafico, qualunque esso sia, lo si deve rispettare sempre, in ogni scena o sezione di gioco ma soprattutto lo si deve rendere al meglio con delle patelle cromatiche quantomeno gradevoli.
In questo titolo la prima impressione (poi pienamente confermata) è quella di un accozzaglia di stili diversi eseguiti purtroppo in maniera inadeguata, tanto da risultare appunto brutti ed irritanti: abbiamo una prima persona inserita in un contesto 3D con buona parte dei contenuti (inclusi gli NPC) realizzati in Cell Shading affiancato alle sezioni di “gioco” eseguite in 2D su quella che è la trasposizione di 8 schermi PC che possiamo navigare con il cursore.

Dulcis in fundo: dopo aver eseguito la nostra operazione, dobbiamo aspettare che scada l’ora X nella quale la nostra operazione si risolve in un cospicuo guadagno . Il modo per fare questo, secondo il gioco, è quello di alzarsi dalla postazione (tornando in 3D) ed andare alla macchina del caffe dall’altro lato dell’ufficio. quello che vediamo durante l’attraversamento è un sistema immobile fatto da loop di NPC, oggetti non interagibili ed infine la macchina del caffè che, dopo averne usufruito, ci fa arrivare magicamente all’orario da noi richiesto (richiesto esattamente come? il gioco sa in anticipo quando quel dato evento accadrà?).


Fine della giornata


Tiriamo le somme di questa esperienza: non ci siamo divertiti, detta in modo molto semplice.
La povertà delle soluzioni grafiche messe in atto, l’antitesi inspiegabile tra sezioni di gioco in 2D e 3D, la quasi imbarazzante evoluzione della storia del gioco completamente scriptata, unita all’assenza di informazioni atte a permetterci di giocare secondo le stesse regole che il gioco ci dice di seguire ci ha reso l’esperienza particolarmente frustrante.

Di questa avventura salviamo soltanto l’idea di base del gioco che, concettualmente, poteva rappresentare un’interessante esperimento per realizzare un esperienza quanto più simile al vero lavoro svolto da un trader, con la simulazione della postazione, le continue pressioni di un ambiente quasi tossico e le implicazioni morali ed etiche (con le relative conseguenze) di ogni nostra azione.



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