Steam Deck Review

by Patrick Grioni
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Specifiche Tecniche e Immagini

Come abbiamo detto il focus per Valve inerente a Steam Deck è stato quello di offrire una esperienza Pc-Like in un diverso formato: affermazione forse ingenerosa, visto che la device offre anche una flessibilità e un numero di opzioni per personalizzare l’esperienza invidiabile, vero pane per gli smanettoni che troveranno ben poche limitazioni alla propria perversa creatività.

Sarà possibile, quindi, installare Windows (con supporto driver AMD solo base), altri launcher oltre a Steam, aggiornare la scocca del prodotto stampando i pezzi con stampante 3D, aumentare la capienza del SSD, ecc..

L’esperienza ideale, però, e la miglior integrazione, sarà quella offerta da Steam OS Holo (detto anche Steam OS 3.0), un vero e proprio gioiellino, in continuo affinamento e in grado di far girare, come promesso da Valve, gran parte del catalogo Steam: a tal proposito è stato creato un indice di supporto su 4 livelli.

Attraverso questo sito web dedicato, sarà possibile valutare, prima dell’acquisto, quanti prodotti saranno compatibili e che grado di supporto possano vantare, la lista è comunque in continuo aggiornamento: per presa diretta anche i titoli con Tag sconosciuto, spesso, offrono performance di buon livello, nel nostro caso abbiamo lanciato la reamstered di Shenmue 1 e 2, trovandola deliziosa, paradossalmente con un miglior supporto rispetto la versione Pc classica, con una resa full screen e controlli perfettamente integrati, tranne che per alcuni eventi QTE

Tornando all’hardware in se le 3 versioni attualmente disponibili in prenotazione differiscono in pochi dettagli, inerenti soprattutto la capacità di archiviazione, o il trattamento del pannello, oltre la ricchezza del Bundle.
Abbiamo:

  • STEAM DECK 64 GB eMMC (Custodia inclusa, a 419 euro)
  • STEAM DECK 256 GB NVME (Custodia inclusa, profilo esclusivo Steam, 549 euro)
  • STEAM DECK 512 GB NVME (Custodia inclusa, Vetro antiriflesso acidato, profilo esclusivo Steam, tema esclusivo tastiera virtuale, 679 euro)

Tutti i modelli sono dotati di un card slot microSD in modo da ampliarne la capacità, e a quanto pare le performance di caricamento su quest’ultima sarebbero solo minimamente inficiate, come vedremo.

La parte più succosa, per noi amanti della tecnologia, è però il comparto tecnico del device Valve: si tratta di un APU dedicata AMD mossa da un processore dotato di 4 cores e 8 Threads su architettura Zen 2 capace di un boost fino a 3.5 Ghz per una frequenza sotto carico pesante di 2.4 Ghz.

Il tutto è coadiuvato da una GPU, sempre integrata nello stesso silicio, su architettura RDNA2 e 8 CU, quindi 512 Stream Processors per una capacità di calcolo similare a quella di una Playstation 4, precisamente 1.6 Tflops in FP32 ma da pilotare su una risoluzione di 1280×800.

I consumi dichiarati sono di 4-15W, a seconda del carico, gestibili da apposito setting TDP per risparmiare batteria e livellare le performance del titolo riprodotto.
La memoria di sistema, condivisa, è di ben 16 GB LPDDR5 in modalità quad channels, mentre, come detto quella di archiviazione sarà il parametro che configurerà il modello offerto: il socket scelto per integrarla, ovviamente, è quello più compatto possibile (2230 M2) e non è semplice trovare SSD in questo formato a costi accessibili.

Completa il quadro un eccellente pannello IPS 60 HZ a 1280×800 (16/10) di 7 pollici, con una buona luminosità e una resa ricca, non abbiamo riscontrati problemi di Glow evidenti (un leggerissimo trafilamento alla massima luminosità in alto a destra) ne fenomeni di Ghosting o Overshooting, con un angolo eccellente orizzontale, leggermente meno chiaro in verticale.

Insomma, a livello tecnico, qualcosa di potente e unico, in grado di assolvere più che bene il compito per cui pare destinato, cioè il Pc Gaming in mobilità: non è da sottovalutare nemmeno la modalità dock che consente, con la distribuzione Linux integrata, di avere una piattaforma Desktop a tutti gli effetti, confermando una flessibilità mai sperimentata in device del genere.

Anche l’estetica è stata indubbiamente curata: le dimensioni sono imponenti (298 mm x 117 mm x 49 mm) con uno stile prettamente “americano” con due pad posti alle estremità destra e sinistra del prodotto, affiancati, rispettivamente, da croce direzionale e i 4 tasti classici.
Troviamo appena sotto i 2 trackpad e 2 tasti funzione rapidi, non mancano poi altri 4 triggers e 4 tasti grid sul retro.
Insomma, più che il numero, sorprende l’ergonomia, in confronto Switch sembra una tavola piatta, Deck, invece, si adatta con una presa che risulta oltre che comoda, anche indovinata.

Questo rende l’esperienza fluida, si entra in ottima sincronia con l’hardware ed è facile e intuitivo compiere azioni sia di configurazione sia di gioco.

A livello ingegneristico, poi, la ventola che pur si sente sotto sforzo, ha due bocche di sfogo, una in alto, la più calda e una sul retro, diciamo “passiva”: la distanza delle mani da i punti più caldi rende una sensazione di freschezza decisamente superiore in rapporto ai Watt dissipati, anche se si raggiungono in game temperature che arrivano anche ad 80 gradi, nei casi limite (mediamente siamo sui 65-70), ma che non risultano fastidiosi proprio per l’evidente studio che Valve ha adoperato.

Passando alle plastiche si è privilegiata la solidità piuttosto che l’estetica e il tatto, non sono “brutte”, ma è chiaro siano funzionali più che piacevoli.

Da sottolineare come durante la prova abbiamo avuto continui problemi con il Wi-fi che è risultato parecchio ballerino su 3 reti differenti, il che ci ha fatto pensare a una certa instabilità nella gestione dello stesso crediamo a livello software.

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