L'ovvio ritorno: Brad Vickers
Non si può parlare di Resident Evil 3 senza menzionare Brad Vickers.
Questo personaggio, conosciuto da qualsiasi appassionato della saga, è apparso per la prima volta nel primo, storico Resident Evil, e già in quel frangente non faceva esattamente la figura dell’eroe. Durante gli eventi di apertura, infatti, abbandonava la squadra in preda al terrore, lasciandola a venir potenzialmente falcidiata da un branco di cani zombie. Certo, nel rush finale faceva la propria parte, facendo sì che il protagonista avesse un lanciarazzi per uccidere il boss finale, ma in molti lo hanno sempre visto come un semplice ed inutile codardo. Ed il suo modo di comportarsi, nel momento in cui lo si incontra in Resident Evil 3, non contribuiva di certo a migliorare questa opinione assai infausta. Il quadro che ci veniva offerto di Brad Vickers era difatti quello di un uomo che poteva si contare su un addestramento militare di un certo livello, in quanto membro della S.T.A.R.S, ma che di fronte alle difficoltà e ai pericoli non era in grado di mantenere il sangue freddo, risultando in tal modo un personaggio quasi viscido, fastidioso tanto da vedere su schermo quanto da sentir perfino parlare. Ciò ha fatto si che in molti, alla sua morte per mano di Nemesis, non hanno fatto una piega ma hanno, anzi, tirato un sospiro di sollievo.
Quello che ci viene mostrato in questo remake, invece, sembrerebbe essere completamente diverso, almeno nella sua presentazione. Se a livello di vestiario viene mantenuto quello che è l’aspetto iconico del personaggio, comprensivo di anfibi, pantaloni con mimetica verde urbana, maglietta bianca e gilet giallo, sono il suo comportamento e la sua espressione che in qualche modo stupiscono l’osservatore. Negli occhi di questo Brad non sono presenti il panico e lo sgomento che nell’immaginario collettivo gli sono sempre appartenuti, al contrario, appare piuttosto come un uomo sicuro di sé e pronto a fare la propria parte per proteggere la popolazione di Raccoon City, oltre che ad un aumento della massa muscolare ben visibile, rispetto al mingherlino che eravamo abituati a conoscere. Nel trailer di presentazione di Resident Evil 3 è inoltre possibile vederlo scambiare alcune parole con Jill, riguardo a quanto sarebbe stato difficile, per gli ultimi due membri della S.T.A.R.S rimasti in città, da quel momento in avanti, e nemmeno in quel frangente è sembrato in preda al panico. Anzi, sembrava piuttosto pronto a far fronte alla minaccia. Purtroppo non abbiamo ancora sufficienti indizi per capire se in quel frangente egli fosse già a conoscenza della presenza del Nemesis, ma avendo menzionato il corpo speciale del Raccoon Police Department questa è un’ipotesi altamente plausibile, essendo che l’arma biologica viene presentata immediatamente come in cerca dei membri della S.T.A.R.S.
Una cosa, tuttavia, possiamo dedurla con certezza quasi matematica:
E’ assai probabile che le circostanze della sua morte saranno molto diverse da quelle viste nel gioco originale e, con ogni probabilità, la sua esecuzione per mano del Nemesis non avverrà nemmeno alla centrale di polizia. Uno degli easter egg più noti, infatti, riguarda la presenza di Brad Vicker, sotto forma di super zombie, nel sottopassaggio che in Resident Evil 2 conduce alla centrale di polizia, presenza che nel gioco successivo sarebbe stata giustificata col fatto che Brad incontrava la propria fine nel cortile antistante alla centrale. Tuttavia, nel remake di Resident Evil 2 questo easter egg non è presente, nonostante quello stesso sottopassaggio venga visitato sia da Leon che da Claire, nei rispettivi scenari alternativi, e questo può portare a dedurre che la parte di storia riguardante Brad subirà una modifica consistente, anche in virtù del fatto che i due titoli sono stati sviluppati in parallelo e non è quindi esagerato fare certi collegamenti, non trovate?
